Meravigliosa iniziativa quella che ha visto il Conservatorio di Bergamo collaborare con il celebre direttore d'orchestra Fabrizio Carminati alla realizzazione di una Master Class di “Prassi esecutiva ed interpretativa del bel canto italiano nella direzione d’orchestra”. I corsi si sono tenuti dal 6 al 12 aprile ed hanno vissuto il loro splendido epilogo in un concerto tenutosi presso il teatro Sociale di Bergamo Alta. Pressoché totale il coinvolgimento degli studenti del Conservatorio ad iniziare dai talentuosi musicisti scelti a far parte dell’Orchestra e guidati nella sezione degli archi dal M° Pierantonio Cazzulani (strepitoso violinista che fra l’altro abbiamo avuto modo di apprezzare nel recital di Leo Nucci intitolato “Cantata italiana”, nel quale era uno dei componenti del quintetto d’archi) e per i fiati da Marco Ambrosini. Splendida opportunità anche per i bravissimi ragazzi delle classi di canto di Paola Romanò e Gabriella Sborgi che per una settimana hanno avuto la possibilità di preparare con il M° Carminati le arie eseguite nel concerto finale del 12 aprile. L'impegnativo programma strutturato sulle più celebri pagine d'opera di Bellini, Donizetti e Rossini ha messo in evidenza l'ottimo livello di preparazione dell'orchestra del Conservatorio la quale ha risposto benissimo alle indicazioni dei cinque direttori (Gioacchino Pensato, Wei Jiang, Gianluigi Dettori, Massimo Fiocchi, Takayuki Yamasaki) che si sono alternati sul podio; l'omogeneità del suono, i colori evidenziati e l'ampiezza delle dinamiche ci hanno spesso sorpreso, tanto da farci pensare d'essere di fronte ad un'orchestra di professionisti. Prezioso ed evidentissimo nei risultati ottenuti, il lavoro effettuato con grande generosità dal M° Carminati durante la settimana di masterclass.
Prima dell’inizio del concerto il Presidente del Conservatorio, Claudio Pelis, ha espresso i suoi ringraziamenti: “È una grande soddisfazione vedere sul palcoscenico questa formazione di giovani studenti. Per la realizzazione di questo impegnativo ma gratificante evento ringrazio per la disponibilità gli insegnanti e gli allievi, ma soprattutto il Direttore Emanuele Beschi che ha fortemente voluto e promosso questa iniziativa. Abbiamo il piacere e l’onore di avere con noi il M° Fabrizio Carminati che non solo è bergamasco, e questa è già di per sé una nota di merito, ma è anche stato allievo ed insegnante di questo conservatorio; a lui un grandissimo ringraziamento.”
Ha proseguito il Direttore del Conservatorio Emanuele Beschi: “Questa sera avremo il piacere di ascoltare un’ampia selezione della più bella musica prodotta in Italia. Per questo ringrazio di cuore il M° Carminati. È stata una sfida nella quale ci siamo buttati con entusiasmo. Ero piuttosto preoccupato perché un concerto come questo è una sfida importante ma poi la fiducia data è stata ampiamente ripagata, non solo dal M° Carminati e dai suoi studenti – perché si trattava di una master class per direttori d’orchestra – ma parlando da direttore del Conservatorio, anche da tutti i ragazzi che questa sera compongono l’orchestra e da quelli che si esibiranno cantando. Ringrazio i nostri insegnanti: per gli archi il M° Pierino Cazzulani e per i fiati il M° Carlo Ambrosini e quelli delle classi di canto. Sono veramente felice. Come vedrete, fra i ragazzi che canteranno, moltissimi sono stranieri e provengono dall’oriente. Vengono a studiare da noi soprattutto per due ragioni: perché Bergamo è la città di Donizetti e perché la classe di canto da qualche anno si distingue per l'ottimo livello raggiunto; tra l'altro abbiamo voluto rafforzarla in tutti i modi e questa master class è, anche per essa, una splendida e costruttiva opportunità. Per questo motivo ringrazio le insegnanti di canto dei corsi accademici Paola Romanò, Gabriella Sborgi e, per i corsi preaccademici, Tiziana Fabbricini”
Infine il M° Fabrizio Carminati: “non vi nascondo che l’essere qui di nuovo nella mia città, che purtroppo frequento poco perché abituato a vivere spesso in giro per il mondo, mi emoziona davvero molto; tornare a Bergamo mi ha dato un autentico sussulto al cuore. Non solo tornare a Bergamo ma addirittura in quel Conservatorio che mi ha formato da quando entrai per la prima volta a sei anni. Allora come adesso c’erano grandi maestri, e non posso non citare il mio M° Carlo Pestalozza e il M° Felegara… era una grande scuola, come lo è oggi. Una scuola con una grande tradizione dove sono cresciuto e dove si sono formati anche tantissimi miei colleghi che oggi sono in giro per il mondo a fare il loro lavoro di musicisti professionisti. Detto questo, trovarmi qui a lavorare con dei ragazzi e rivedermi in loro è stata una grandissima emozione; averli avuti vicini, averli spronati, corretti e aiutati è stata per me una grandissima esperienza ed un grandissimo piacere. Da qualche anno ho degli allievi che mi seguono in giro per il mondo, che stanno con me un mese – ad esempio ne avevo due ultimamente a Marsiglia – che mi seguono nel mio lavoro, seguono le mie prove e cercano di imparare il mestiere così come io ho fatto per mia grande fortuna con grandi direttori d’orchestra che ebbi la possibilità di seguire nei primi anni della mia carriera. Il nostro lavoro è una tradizione che si tramanda, è un artigianato e come tale va coltivato: bisogna ascoltare, imparare e fare. Una tradizione che va continuamente rinfrescata; l’opera italiana è una tradizione, un passaggio di nozioni e conoscenze. E questo è ciò che hanno fatto questi allievi. Sono cinque ragazzi completamente diversi fra loro, sia per carattere che per formazione. Mi seguono, spesso lavorano con me e si sono trovati tutti insieme in occasione di questa master class; tre sono italiani, poi c’è una cinese e un giapponese. Avrete il piacere di conoscerli e vederli lavorare su cose molto difficili. Il Belcanto è il repertorio operistico più difficile ed i miei colleghi, come il M° Carlo Rizzi che è tra noi e colgo l’occasione di salutare, lo sanno molto bene. Come ha detto il M° Beschi, da molti anni a questa parte l’Italia è frequentata da giovani studenti di canto che vengono soprattutto dalla Cina, dalla Corea e dal Giappone. Questi ragazzi si trasferiscono dalle loro terre lontane, entrano nei nostri conservatori, studiano e alcuni entrano nel circuito professionale dei teatri italiani facendo anche una grande carriera. Provate a pensare alla fatica che fanno questi ragazzi: a parlare prima di tutto, a studiare ed a capire il meccanismo dell’opera al quale sono molto legati e soprattutto molto affascinati. Ecco, questa è una cosa che mi colpisce sempre molto, però me la spiego: la cultura italiana dell’opera è partita da Firenze nel 1600, si è evoluta sino ad oggi e io mi auguro vada sempre più avanti. In Italia abbiamo i teatri più belli al mondo, abbiamo tredici fondazioni lirico-sinfoniche che sono la più grande espressione culturale del nostro paese e la più grande rappresentanza della cultura italiana all’estero. Dobbiamo aiutarle queste fondazioni e non dobbiamo lasciar cadere questa grande cultura italiana che nell’ambito dell’opera è unica. Noi insegniamo sempre la nostra arte musicale ai cinesi, ai coreani, ai giapponesi, ai russi… già lo facevamo nel ‘700 con la scuola napoletana e ancora oggi questi ragazzi arrivano da noi con grande entusiasmo, studiano, spendono dei soldi, le famiglie li aiutano e quindi fanno una grande fatica. Queste scuole sono importantissime, sosteniamole, sostenetele, ditelo a tutte quelle persone che possono aiutare la cultura italiana... a partire dalla politica. Quindi mi permetto da questo piccolo podio di dare coraggio al Conservatorio di Bergamo e a tutte le scuole musicali italiane... credo siano un grande patrimonio da non sottovalutare e sostenere assolutamente soprattutto per l’immagine che l’Italia ha nel mondo.”
Tutti i protagonisti del concerto sono stati lungamente applauditi da un pubblico visibilmente soddisfatto. Ci auguriamo che il Conservatorio di Bergamo trovi sempre più spesso forza e risorse per realizzare eventi di simile livello, importantissimi per la crescita degli allievi ma utili, anche in virtù dell'ingresso gratuito, per la formazione del pubblico di domani.
Danilo Boaretto
ampia selezione del concerto della masterclass