La 53ma edizione del Concorso Internazionale Voci verdiane “Città di Busseto” abbandona la tradizionale collocazione ai piedi del monumento a Verdi nell’omonima piazza, a favore di un altro parimenti suggestivo luogo bussetano: il cortile delle scuderie della rinascimentale Villa Pallavicino, sede del Museo Nazionale Giuseppe Verdi.
Questa edizione è la prima dalla scomparsa di Carlo Bergonzi, che è stato per anni fortemente coinvolto nell’organizzazione della manifestazione portandola a diventare un evento di respiro internazionale. E a Bergonzi, alla cui memoria il concorso è da quest’anno intitolato, va il ricordo commosso di Danilo Boaretto, direttore di Operaclick, competente conduttore della serata finale il quale, in apertura di serata, legge una lettera inviata dal Presidente della Repubblica Sergio Mattarella quale accompagnamento ad un riconoscimento costituito da una targa in bronzo, consegnata al Concorso Voci Verdiane.
Presidente del concorso è Maria Giovanna Gambazza, Sindaco di Busseto, Consulente artistico della manifestazione è Cristina Ferrari, Direttore artistico Fondazione Teatri di Piacenza.
La giuria è presieduta da Gianni Tangucci, direttore artistico del Maggio Fiorentino Formazione a cui si uniscono Ronald H. Adler, Artistic Adviser Semperoper Dresda, Toufic Maatouk, Direttore artistico Beirut Chants Festival e Direttore Antonine University Faculty of Music, Fulvio Macciardi, Direttore Generale Teatro Comunale di Bologna e Direttore artistico Scuola dell’Opera del Teatro Comunale di Bologna, Anna Maria Meo, Direttore Generale Fondazione Teatro Regio di Parma, Corneliu Murgu, Manager National Opera House di Timisoara, Fortunato Ortombina, Direttore artistico Teatro la Fenice di Venezia, Christian Schirm, Direttore Atelier Lyrique Opéra National de Paris.
Tredici concorrenti sette dei quali di nazionalità coreana, poi quattro italiani e due candidati provenienti rispettivamente da Francia e Cina.
Suona la Filarmonica Arturo Toscanini diretta dal Maestro Fabrizio Cassi.
Apre il programma la sinfonia di Oberto Conte di San Bonifacio. Musica scritta da un Verdi ventiseienne come buon auspicio per i giovani che tra poco vedremo sul palco. Fabrizio Cassi ne sottolinea i bagliori, segnali inconfondibili del nascente nuovo linguaggio musicale e presagi dei capolavori futuri.
Il primo concorrente è il basso italiano Mariano Buccino che con bel timbro ed emissione morbida canta “Come dal ciel precipita” da Macbeth. Seho Chang, baritono coreano, interpreta a fior di labbra con efficaci intenzioni espressive l’aria di Germont da La traviata seguita dalla relativa cabaletta.
Il connazionale Sejin Park, baritono dal timbro piuttosto chiaro, esegue “Eri tu” da Un ballo in maschera: un po’ inespressivo il recitativo e qualche problema di intonazione nel cantabile.L’attacco, non bene a fuoco, di “Pietà, rispetto, amore” da Macbeth compromette tutta l’esibizione del baritono italiano Ernesto Pretti, peccato perché la voce è molto bella.
Il tenore coreano Hyunjung Song canta in modo un po’ piatto “La mia letizia infondere” con relativa cabaletta, la voce è leggera, l’acuto è facile.
All’italiano Marco Ciaponi viene assegnata l’aria “Parmi veder le lagrime” con relativa cabaletta “Possente amor” da Rigoletto. Il tenore ventiseienne ha un timbro brillante e gradevole, buona capacità di fraseggio e giusto stile di canto.
Molto piacevole anche il tenore coreano Sunghyun Kim che canta sorridendo e con grande naturalezza, morbidezza ed omogeneità di suono “Dei mei bollenti spiriti da La traviata. Precisa ed espressiva la successiva cabaletta.
La seconda parte del concerto si apre con la sinfonia di Nabucco, un’altra opera della gioventù di Verdi. La Filarmonica Arturo Toscanini, spronata da Fabrizio Cassi, ne affronta con morbidezza i passaggi dinamici.
Tocca poi al tenore coreano Bum Joo Lee, che interpreta “Celeste Aida” con buon fraseggio, incisività e un luminoso acuto finale.
Scuro ed importante il timbro del mezzosoprano coreano Shin Je Bang che canta con molta proprietà “Stride la vampa” da Il trovatore. Morbida, corposa e lucente la voce del mezzosoprano Siqi Li che interpreta con grande intensità “O don fatale” da Don Carlo.
“Sul fil d’un soffio etesio”, una delle poche arie da soprano leggero scritte da Verdi, è affidata alla francese Pauline Rouillard che esegue il brano con grazia e ottimo stile.
Il soprano coreano Sun Young Ahn intona con sicurezza “Pace, pace mio Dio” e prosegue con lirismo, emissione omogenea e buone capacità espressive.
Chiude il soprano italiano Giulia Bolcato che canta “Caro nome” da Rigoletto. La voce è molto leggera ma l’ottima tecnica le consente agilità perfette per intonazione e colore.
L’attesa del verdetto della giuria inizia sulle note inquietanti della sinfonia di Macbeth e prosegue con quelle, trascinanti, della Forza del destino.
Poi Danilo Boaretto chiama sul palco il Sindaco di Busseto Maria Giovanna Gambazza e Giovanna Colombo, Presidente della Fondazione Museo Renata Tebaldi che ha trovato la sua sede definitiva presso i locali restaurati delle Scuderie di Villa Pallavicino. Il Museo, annuncia Colombo, sarà ulteriormente arricchito nel prossimo settembre.
E finalmente arriva l’atteso foglietto.
La giuria, legge Boaretto, assegna il terzo posto ex aequo al soprano Pauline Rouillard e al tenore Kim Sunghyun, che si divideranno il premio di 3.000 euro. Il secondo premio, di 5.000 euro, va al tenore Lee Bum Joo, mentre il primo premio, ammontante a 10.000 euro, viene assegnato al tenore Marco Ciaponi.
Vince il premio speciale assegnato dalla Famiglia di Carlo Bergonzi, per l'occasione consegnato dal figlio Maurizio, il soprano Giulia Bolcato.
Patrizia Monteverdi
Video servizio della serata con una selezione del concerto
e l'esibizione integrale dei concorrenti premiati
ripresa effettuata da Susanna Toffaloni
montaggio a cura della redazione di OperaClick