L'insigne figura di Luigi Ferdinando Tagliavini (1929-2017) è stata ricordata nei giorni scorsi a Pistoia, città nella quale il maestro ha insegnato per molti anni ai corsi dell'Accademia Italiana di musica per organo.
Musicista a tutto tondo e grandissimo uomo di cultura, Tagliavini ha studiato pianoforte, organo e composizione a Bologna e Parigi. Illustre docente d'organo in Italia e all'estero sia in Europa (Friburgo, Haarlem, Innsbruck) che oltreoceano, ha condotto parallelamente agli studi ed alle ricerche organologiche anche un'intensa attività concertistica.Propugnatore del restauro e della prassi esecutiva stilisticamente consapevole su strumenti storici, Tagliavini è stato una delle assolute autorità in materia, punto di riferimento irrinunciabile in un periodo fertilissimo di ricerche e di idee, assieme a personalità del calibro di Marie-Claire Alain, Oscar Mischiati, Anton Heiller, Gustav Leonhardt. La sua lungimirante opera di valorizzazione e restauro di strumenti antichi data addirittura dagli anni Cinquanta, quando argomenti del genere erano visti forse con un po' troppa sufficienza dal mondo musicale soprattutto italiano.
Tagliavini ha partecipato a innumerevoli convegni di organologia e ricevuto riconoscimenti in patria e all'estero: conoscitore come nessun altro dell'arte organaria italiana ed europea, fu anche revisore di musiche clavicembalistiche e organistiche nonché autore di innumerevoli saggi sulla materia. Negli ultimi cinquanta anni è stato per tutto il mondo musicale un autentico "faro", un vero pioniere nella riscoperta, nello studio e nella valorizzazione dell'organo.
Nel corso degli anni ha anche raccolto una prestigiosa collezione di strumenti antichi soprattutto a tastiera che ha trovato sede nel prestigioso complesso bolognese di San Colombano.
Legato a Pistoia fino dalla nascita dell'Accademia per organo (1975), Luigi Ferdinando Tagliavini è stato in questi giorni commemorato a poco più di tre mesi dalla scomparsa attraverso alcune celebrazioni tenutesi nella Chiesa di Sant'Ignazio (per i pistoiesi Chiesa dello Spirito Santo) nella quale si trova uno degli strumenti più nobili e preziosi che Tagliavini ha studiato e suonato, quello costruito dal gesuita fiammingo Wilhelm Hermans nel 1664, uno degli unici due strumenti dello stesso organaro rimasti intatti in Italia fino a noi (l'altro è a Collescipoli, vicino a Terni).
Prendendo ispirazione da quest'organo storico ebbe origine la scuola organaria pistoiese delle famiglie Agati e Tronci. Tale strumento è stato affiancato nel 2008 da un nuovo organo costruito dal lucchese Glauco Ghilardi, in modo che la Chiesa di Sant'Ignazio ora vanta due strumenti simmetrici posti in due cantorie una di fronte all'altra, l'Hermans in cornu Evangelii e il Ghilardi in cornu Epistolæ.
È dalla voce di questi due strumenti che nasce la commemorazione di Tagliavini nella Chiesa di Sant'Ignazio a Pistoia, svoltasi nelle due giornate del 4 e 5 ottobre scorso, con allievi dei corsi di organo del Conservatorio Rossini di Pesaro e di tastiere storiche e musica antica dell'Accademia Gherardeschi di Pistoia, una solenne Celebrazione Liturgica ed una commemorazione a cura di Umberto Pineschi.
A seguire Liuwe Tamminga e Matteo Messori, alle tastiere rispettivamente dell'organo Hermans e del Ghilardi, hanno tenuto un concerto nel quale hanno splendidamente suonato (anche alternandosi ai due strumenti) musiche di autori italiani e nordeuropei, oltre ad un breve brano composto da Tagliavini stesso.
Insomma una "due giorni" di celebrazione semplice ma molto sentita, che sarebbe certamente piaciuta all'illustre maestro scomparso.
Fabio Bardelli
Bologna - Complesso di San Colombano: Collezione Tagliavini di antichi strumenti musicali
Bach Concerto BWV 978
Luigi Ferdinando Tagliavini, clavicembalo
Aurelio Bonelli (1569-c.1620) Toccata Cleopatra
Luigi Ferdinando Tagliavini e Liuwe Tamminga suonano gli organi di S. Petronio
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