Accingendomi a recensire il disco della pianista Adele D’Aronzo, mi è balenata subito una domanda: “Cosa s’intende per musica contemporanea?”. La risposta sembrerebbe ovvia, ma spesso con l’aggettivo prefato si fa confusione e s’intende una musica senza dimora, un po’ nomade, che abita un generico condominio errante che ha le fondamenta in un non luogo chiamato “Novecento”. Forse è un pregiudizio o, più semplicemente, pigrizia intellettuale, non lo so. In realtà la musica, come tutta la...