Daria | Paola Antonucci |
Procolo | Nicola Alaimo |
Biscroma Strappavisceri | Donato di Gioia |
Mamm'agata | Paolo Bordogna |
Luigia | Paola Quagliata |
Guglielmo | Danilo Formaggia |
Pipetto | Silvana Silbano |
Cesare Salsapariglia | Fernando Ciuffo |
L'impresario | Fabio Tartari |
Il Direttore di Palcoscenico | Giovanni Guerini |
Maestro Concertatore e Direttore D'orchestra | Fabrizio Maria Carminati |
Regia | Mauro Avogadro ripresa Da Ola Cavagna |
Scene | Carmelo Giammello |
Allestimento e Costumi | Costumi del Teatro alla Scala di Milano in Collaborazione Con Gabriella Signorini |
Maestro del Coro | Marcello Iozzia |
Orchestra dell'accademia |
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D'arti e Mestieri dello Spettacolo del |
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Teatro alla Scala e Fondazione Orchestra Gaetano Donizetti di Bergamo |
Ieri sera al Teatro Donizetti di Bergamo, è andato in scena il secondo titolo della stagione lirica 2003-2004: “Le convenienze ed inconvenienze teatrali”. Dramma giocoso in due atti di Gaetano Donizetti, al quale in un primo tempo gli si attribuì anche la paternità del libretto, scritto invece da Domenico Gilardoni. L’opera venne messa in scena per la prima volta al Teatro Nuovo di Napoli il 21 novembre 1827, con grande successo in un atto unico. Successivamente l’opera fu divisa in due atti con il chiaro intento di trasformarla da farsa (forma utilizzata quasi esclusivamente nella Napoli borbonica) a dramma giocoso. Il libretto nel corso degli anni ha subito numerosi rimaneggiamenti grazie alla possibilità da parte dei vari interpreti di “personalizzare” i propri ruoli. Venne rappresentata a Bergamo per la prima volta nel 1979 e replicata nel 1995. I personaggi che animano la vicenda sono tutti comici: Daria “prima donna”, cantante lirica affetta come “ovvio”, da manie di protagonismo a tutti i costi, sempre accompagnata e accudita dal succube marito Procolo “cavalier servente”. Poi c’è Luigia, invidiosa aspirante “prima donna” accompagnata dalla figura onnipresente e opprimente di sua madre, Mamm’Agata tipico ruolo da buffo en travesti, vero fulcro della vicenda. Guglielmo, tenore tedesco fallito. Pipetto “un musico”, Cesare “poeta e droghiere”, un maestro di musica, un impresario, un direttore di palcoscenico e un coro maschile. “Le convenienze ed inconvenienze teatrali” è opera che fa la caricatura all’ambiente teatrale operistico, con tutte le sue invidie, le vanità e le pretese di tutti gli addetti ai lavori in particolar modo della "prima donna". L’azione si svolge a Lodi (ma potrebbe svolgersi benissimo in qualsiasi altra località) dove una compagnia d’opera starebbe per mettere in scena “Romolo ed Ersilia” su testo di Metastasio. Mamm’Agata era Paolo Bordogna. Questo giovane baritono si è dimostrato artista più che completo. Difficile giudicare perfettamente la vocalità, seppur buona di questo cantante affidandosi unicamente a questo ruolo che richiede mille sfaccettature comiche da dipingere si vocalmente, ma anche e soprattutto con grandi doti scenico interpretative. Paolo Bordogna ha tratteggiato Mamm’Agata in maniera magistrale svelando doti di comicità e versatilità incredibili e assumendo con disinvoltura in maniera del tutto naturale, potremmo dire a furor di popolo, il ruolo di vera Star della serata. Per la risposta a dir poco entusiastica del pubblico presente, ma anche valutando a freddo quanto è riuscito a mostrarci, potremmo rispolverare per Paolo Bordogna la frase, nostro malgrado desueta: “E’ NATA UNA STELLA”. Ci auguriamo che possa risplendere a lungo della luce emanata sabato sera a Bergamo, per la gioia di tutti gli appassionati d’Opera che hanno quanto mai bisogno di artisti di questo livello. Brava anche Paola Antonucci nel difficile ruolo di Daria; si è dimostrata vocalmente corretta e pulita, soprattutto nell’aria di apertura, evidenziando un voce da lirico-leggero (che potrebbe maturare naturalmente a lirico) rotonda piena, estesa e di bel colore. Inoltre anche lei ha saputo indossare bene le vesti offerte dal suo ruolo di “prima donna”, evidenziando benissimo tutte le fisime del personaggio. Procolo (marito di Daria) era interpretato dal giovane Nicola Alaimo il quale si è dimostrato spigliato scenicamente e dotato di una buona impostazione vocale, a fronte di una natura che sicuramente ha davanti ancora ampi margini di miglioramento. Tutti bravi scenicamente e vocalmente gli altri interpreti che gravitavano attorno alle tre figure principali, così come buona è stata anche la prova offerta dal coro. Fabrizio Maria Carminati ha saputo estrarre dall’orchestra quei colori brillanti, vivaci, scanzonati tipici del repertorio buffo che va da Rossini a Donizetti, dando sempre l’impressione di avere sotto controllo la situazione e riuscendo in questo modo ad infondere sicurezza ai cantanti. Le scene di Carmelo Giammello erano piacevolmente tradizionali, nulla più. La regia di Mauro Avogadro ripresa da Ola Lavagna ha saputo guidare benissimo gli ottimi artisti a disposizione verso la verve comica di quest’opera che meriterebbe di essere senz’altro proposta più frequentemente. Da segnalare che nel corso della serata è stato conferito il premio “Bindo Missiroli” a Michele Mirabella, noto conduttore televisivo, ma anche persona impegnata da molti anni nel campo dell’opera lirica e della cultura in generale.
Susanna Toffaloni