Poche cose danno fastidio all’appassionato d’opera italiano come la cattiva pronuncia di un cantante, anche se interpreti mitiche di un passato più o meno recente hanno mostrato che questo non impedisce di assurgere al mito. Il discorso vale, ovviamente, per ogni lingua, ma dato che l’italiano è la lingua veicolare del melodramma, usata da una gran parte del repertorio, ecco che il problema della sua buona o cattiva pronuncia assume una valenza affatto particolare.
Recentemente ho...