Soprano | Silvia Frigato |
Direttore | Andrea De Carlo |
Ensemble Mare Nostrum | |
1 Cd ARCANA | |
A571 | |
Self Distribuzione S. r. l. |
The Stradella Project è uno dei rari progetti discografici di lungo periodo e di larghe vedute dedicati ad un compositore di eccellente valore ma, secondo il senso comune, considerato di nicchia: Alessandro Stradella. Se è vero che la qualità degli interpreti italiani nell’ambito del repertorio rinascimentale e barocco è molto alta e in costante crescita, è altrettanto vero che lo spazio dedicato all’approfondimento e alla divulgazione organica delle opere dei grandi del periodo qui in Italia appare ristretto, diversamente da quanto accade in altri paesi europei. Tra tutti la Francia, cui peraltro appartiene l’etichetta discografica ARCANA, editrice di questo progetto giunto all’ottavo volume e al decimo anno di vita.
Il titolo invitante, Un angelo del Paradiso, si riferisce a Marc’ Antonio Orrigoni, sopranista in carriera nell’ultimo quarto del Seicento, al servizio del Duca di Modena e attivo nei principali teatri dell’Italia del nord. Nel 1679, al culmine della sua fama, fu invitato a Genova per interpretare tre nuove opere scritte da Stradella per il Teatro Falcone: La forza dell’amor paterno, Le garre dell’amor eroico e Il Trespolo tutore. Gran parte delle arie presenti nel compact sono tratte da queste opere, cui se ne aggiungono altre tratte dalla Susanna, oratorio scritto due anni dopo (1681) proprio per il Duca di Modena. Che Orrigoni fosse un angelo si deduce dalla natura delle arie scelte, varie per affetti e circostanze ma tutte segnate dalla dolcezza del tono e della scrittura.
Dolcezza per dolcezza, Silvia Frigato è l’interprete ideale per questo repertorio non tanto per l’assoluta pertinenza stilistica, quanto proprio per il timbro luminoso e per il fraseggio che non conosce asperità. A questo si aggiunge il rispetto per la parola, la pronuncia limpida, la facilità con cui utilizza ogni piega della tecnica vocale per sostenere le sue doti di attrice nata, con una varietà di intenzioni che illuminano la personalità sfaccettata di Stradella e l’originalità del suo pensiero musicale. Magnifica la resa di un’aria “feticcio” del Seicento italiano, Da chi spero aita, tratta dalla Susanna. La protagonista, insidiata da due vecchi, maledice la sua bellezza vissuta quasi come una colpa e alza un lamento di astrazione siderale accompagnato da una ciaccona ammaliante.
Andrea De Carlo e l’Ensemble Mare Nostrum si impongono come interpreti di eccellenza. I numerosi brani per sola orchestra contenuti nel compact arricchiscono il quadro con sinfonie, intermezzi e un repertorio di balli di ogni genere: delle Furie, degli Amorini, dei Ciclopi, degli schiavi con quattro derivazioni nazionali (Spagna, Francia, Germania e Italia), dei Satiri e per finire, dei Diavoli. Tutto scorre con ritmo, energia, swing, dinamismo. La ricchezza dei timbri, l’equilibrio tra strumenti e continuo, il senso del dramma, la cura nell’accompagnamento e nel sostegno della voce, l’unità di intenzioni interpretative, tutto concorre alla riuscita di un programma intelligente e accattivante. Notevole anche la qualità della registrazione effettuata nella chiesa di San Vincenzo a Viterbo, uno dei luoghi in cui si svolge il Festival Stradella, benemerito.
Daniela Goldoni