Robert | John Osborn |
Bertam | Nicolas Courjal |
Alice | Amina Edris |
Isabelle | Erin Morley |
Raimbaut | Nico Darmanin |
Albert | Joel Allison |
Un Héraut d’armes | Paco Garcia |
Direttore | Marc Minkowski |
Orchestra National Bordeaux Aquitaine | |
Choeur de l'Opéra National de Bordeaux | |
Etichetta: Bru Zane | |
serie 'Opera français' | |
vol. 33 | BZ 1049 | |
ASIN : B0B82YJYMV | |
3 Cd |
Il grand-opéra Robert le Diable nasce dopo una lunga gestazione; originariamente fu concepito nel 1827 come una opéra-comique in tre atti. Nella prima versione il ruolo comico di Raimbaut era molto sviluppato. Quando Meyerbeer decise di trasformare il lavoro in un grand-opéra revisionò largamente la musica già composta, aggiunse due balletti e ridusse al minimo gli aspetti comici eliminando la presenza di Raimbaut all’inizio del terzo atto. L’opera fu rappresentata per la prima volta nel 1831 a Parigi e fu accolta fin da subito da un successo clamoroso. L’aspetto fantastico affascinava il pubblico di allora che lo aveva già apprezzato a Parigi nella versione francese del Freischütz di Weber. Come dicevamo sono presenti nell’opera due ampi balletti, uno nel secondo atto, che nella presente registrazione viene purtroppo alquanto tagliato, e uno nel terzo atto eseguito integralmente. Il balletto delle monache ossesse era il brano più apprezzato della partitura e creò un vero proprio scandalo non tanto per la musica quanto per la rappresentazione blasfema delle religiose di Santa Rosalia a Palermo vinte da ogni vizio terreno. L’opera inoltre ha segnato il primo utilizzo dell'illuminazione a gas all'Opéra di Parigi. Tutta la Francia non vedeva l’ora di assistere a questa opera-monstre della durata di quattro ore.
L’azione, ambientata in una Sicilia medioevale intorno al XIII secolo, ci presenta Robert, duca di Normandia, mentre gareggia in un torneo per conquistare la mano della principessa Isabelle. Nel primo atto perde tutti i suoi averi istigato dal malefico Bertrand, suo padre. Bertrand è in realtà un diavolo evocato dalla sterile madre di Robert per avere un figlio. La defunta madre invia al figlio, tramite Alice, un importante messaggio/testamento che verrà letto solo nel quinto e ultimo atto. Vi sono quindi due coppie: Robert e Isabelle ed una seconda, umile e defilata, composta da Alice e Raimbaut. Alice riuscirà nella missione di consegnare lo scritto a Robert, farlo rinsavire e abbandonare per sempre il malefico padre causa di tutte le sue sventure.
L’orchestrazione dell’opera è curata fino a minimi particolari, mettendo in evidenza le melodie ampie e moderne. La registrazione di Bru Zane dura 3 ore e 37 minuti, ma sarebbe potuta durare circa 30 minuti in più se si fosse scelta l’integralità come per il Vasco da Gama prodotto e registrato a Chemintz in Germania.
Il tenore della prima fu Adolphe Nourrit sul quale venne modellata su misura una parte complessa e molto acuta. Rossini aveva già sfruttato le sue abilità scrivendo per lui Le siège du Corinthe, Moïse e Guillaume Tell. Gli interpreti proposti da Bru Zane sono eccellenti. John Osborn canta Robert ed è uno dei pochi tenori di oggi che possono sostenere un ruolo simile. Osborn è un Nourrit redivivo.
La voce è particolarmente ampia con note centrali ben pesate e note basse ben sostenute. Le note acute e sovracute vengono elargite con insolita prodigalità e con estrema naturalezza. Il primo atto termina con una famosa "Sicilienne", brano dal caratteristico ritmo in 6/8, dove il tenore affronta do acuti dal limpido colore. La "Sicilienne" è poi integrata nella stretta del Finale I con una perizia compositiva notevole. Purtroppo la scena del gioco d’azzardo in questa versione discografica é brutalmente tagliata e non permette di capire lo svolgimento dell’azione. Si passa così direttamente all’impegnativa stretta conclusiva dell’atto che per fortuna viene eseguita integralmente preservando la sua essenza di ampio affresco musicale. Nel secondo atto Osborn canta anche l'aria composta da Meyerbeer alcuni anni dopo per Mario: "Où me cacher?". Il tenore esegue i primi due movimenti in maniera dolce e commossa mentre la cabaletta è pienamente eroica e cantata col giusto piglio. Benché questa aggiunta rallenti un poco l’azione, la qualità musicale ne giustifica l’inserimento. Difficile il terzetto a voci sole con Alice e Bertram, ma anche i duetti successivi con Bertram e quello con Isabelle nel quarto atto sono impegnativi. Nel 1834, l'opera aveva raggiunto oltre cento rappresentazioni a Parigi grazie a Nourrit che cantò il ruolo principale fino al 1837. Venne poi sostituito dal tenore Gilbert Duprez.
Nicolas Courjal canta Bertram, ruolo creato per Nicola Levasseur che precedentemente aveva creato per Meyerbeer il ruolo di Carlo Belmonte nella Margherita D’Anjou. In questa opera italiana l’interprete non aveva mai una aria solista ma era ben presente nell’azione macchinando costantemente piani diabolici. Bertram ha momenti solistici ma sempre ben integrati nell’azione. Nicolas Courjal è un vero basso con note sepolcrali da brivido. "Nonnes, qui reposez" è un pezzo molto famoso dove il basso può esprimere al meglio la sua ampia vocalità. Spiace che nell’ultimo atto non venga eseguita la prima versione dell’aria di Bertram; Meyerbeer aveva composto un brano lungo, articolato e difficile ma optò in seguito per una sostituzione con una aria più agile per motivi drammaturgici. Di recente è stata eseguita l’aria primitiva ma con alcuni tagli. Dovremo ancora aspettare per un ascolto integrale. Courjal non è nuovo a personaggio, che ha già avuto modo di interpretare a Bruxelles.
Erin Morley ha il ruolo di Isabelle: la sua voce è adamantina e molto precisa. Si tratta di un soprano lirico-leggero capace di volare molto alto con estrema grazia. Bene la prima aria del secondo atto che si conclude con "Voici le signal du combat" dalla puntatura acutissima e "La trompétte guerriere" dall’andamento turbinoso. Dopo questa aria con coro, il direttore segue da vicino l’edizione critica e conclude l’atto in maniera sommessa e misteriosa con due interventi di Alice e Bertram. Interessante Erin Morley nella famosa aria del quarto atto "Robert, toi que j'aime" che ha ispirato, perlomeno armonicamente, "Addio, del passato" della Traviata.
Alice fu affidata alla prima assoluta a Julie Dorus-Gras che creò anche i ruoli di Oscar nel Gustave III, Pauline ne Les Martyrs, Eudoxie ne La Juive, Ginevra in Guido et Ginevra di Halevy e Marguerite de Valois ne Les Huguenots. A impersonarla è chiamata Amina Edris valida cantante che non è certo seconda a Isabelle come importanza nell’opera. Ottima la sua aria nel primo atto dove accenna a Robert del testamento. Molto drammatici i suoi interventi nel terzo atto, quando si trova minacciata dal diavolo Bertram. Nel quinto e ultimo atto è Alice che regge le fila dell’ampio terzetto conclusivo, quando sfoggia delle ampie e compatte arcate con una voce calda e vellutata.
I ruoli minori sono stati ben scelti e ben preparati tenendo alta la qualità dell’incisione. L'Orchestra National Bordeaux Aquitaine e il Choeur de l'Opéra National de Bordeaux sono a loro agio nella musica dei primi decenni dell’Ottocento. Marc Minkowski è specialista del repertorio in questione, infatti ha già diretto questa opera in molteplici occasioni. I tagli che opera sulla partitura, per quanto dolorosi alle nostre orecchie, sono ben ponderati e ci restituiscono un lavoro coerente. L’orchestra ha modo di emergere in molti passaggi: le tre strofe della "Ballade" di Raimbaut hanno tre orchestrazioni differenti, ben realizzate nel CD. Il balletto del terzo atto ha colori molto raffinati, sgargianti le sonorità quando si ascolta il coro infernale.
Una registrazione in studio che osiamo definire eccellente. Bru Zane ci ha abituato al libro bilingue (francese, inglese) con 150 pagine tra saggi approfonditi, e mai banali, oltre al libretto.
Robert le Diable è il primo dei quattro grand-opéra di Meyerbeer e grazie al suo aspetto fantastico, misterioso e diabolico ha ancora tanto fascino da offrire all’ascoltatore moderno.
Fabio Tranchida