Missa 1660 | |
Grande Messa veneziana per la pace franco-spagnola di Luigi XIV | |
Direttore | Benjamin Chénier |
Galilei Consort | |
1 CD | |
reg. 9, 10, 11 febbraio 2018 | |
Etichetta | Château de Versailles |
Codice Catalogo | CVS006 |
Codice a barre | 3770011431052 |
Distributore | Self Distribuzione S.r.l. |
Il Giasone | |
Giasone | Valer Sabadus |
Medea | Kristina Hammarstroem |
Isifile | Kristina Mkhitaryan |
Egeo | Raùl Gimenez |
Oreste/Giove | Willard White |
Delfa/Eolo | Dominique Visse |
Alinda | Mariana Flores |
Amore | Mary Feminear |
Direttore | Leonardo García Alarcón |
Regia | Serena Sinigaglia |
Cappella Mediterranea | |
1DVD | |
Etichetta | Alpha |
Codice Catalogo | Alpha718 |
Codice a barre | 3760014197185 |
Uscita in Italia | 22 febbraio 2019 |
Distributore | Self Distribuzione S.r.l. |
La discografia di Francesco Cavalli (1602-1676), autore di scuola veneziana, successore di Claudio Monteverdi come maestro di Cappella in San Marco e maggior operista della prima metà del Seicento, si arricchisce per merito di due uscite molto ravvicinate. Un DVD Alpha ripropone Il Giasone nella produzione del Grande Thèatre de Geneve (febbraio 2017) e un compact disc Chateau de Versailles riproduce la Missa 1660, composta per la pace franco-spagnola di Luigi XIV, registrato nella Chapelle Royale du Château de Versailles (febbraio 2018). La produzione di Francesco Cavalli, pressoché dimenticata fino agli anni Ottanta in cui era ancora oggetto di studio puramente accademico, negli ultimi trent’anni ha visto un costante aumento di interesse, incentrato soprattutto sui lavori operistici. Gli ultimi dieci anni hanno dato vita ad una vera e propria riscoperta, soprattutto da parte di ensemble e istituzioni teatrali straniere che lavorano sistematicamente sul Seicento musicale. Questo Giasone ginevrino è un buon esempio di come si possa mettere in scena con gusto e divertimento quello che è un capolavoro del teatro musicale, con un allestimento insieme moderno e rispettoso dello spirito dell’opera e del tempo in cui è stata composta. Gabriele Bucchi, proprio qui su operaclick, ci ha raccontato lo spettacolo ginevrino, e rimandiamo alla sua accurata recensione la descrizione di questa messinscena.
Se concordiamo pienamente con le considerazioni di Bucchi, dobbiamo però mettere in rilievo alcune carenze di documentazione rispetto alle note allegate al DVD. Mancano sia la divisione in numeri dell’opera che la relativa distribuzione delle parti, che vanno dedotte volta per volta in base alla visione. Manca inoltre il libretto in italiano, necessario benché la pronuncia degli interpreti, tutti stranieri, sia generalmente abbastanza buona. Sarebbero stati i benvenuti anche i sottotitoli in lingua originale, oltre che in inglese, francese e tedesco. Resta comunque una testimonianza di grande interesse sia teatrale che musicale.
Il compact disc prodotto dalla Chateau de Versailles ci propone, per quanto ci è dato sapere, la prima edizione discografica della Missa 1660, composta da Cavalli in occasione della Paix des Pyrénées (1659) che metteva fine al conflitto franco-spagnolo, suggellato anche dal matrimonio tra il re di Francia Luigi XIV e l’Infanta di Spagna. Per l’occasione trionfale l’ambasciatore francese a Venezia si rivolse al Maestro di Cappella di San Marco perché la onorasse con una messa nello stile grandioso che lo contraddistingueva. La prima rappresentazione si tenne nella chiesa dei Santi Giovanni e Paolo a Venezia, ed è difficile immaginare il profluvio di musica necessario a riempirne la vastità. Il Galilei Consort, sotto la direzione di Benjamin Chénier l’ha riprodotta all’interno della Cappella Reale di Versailles, imponente benché non altrettanto spaziosa. L’effetto solenne è garantito dalla resa sonora scintillante, dal dispiego di trombe e ottoni, dalla brillantezza del coro e dal tono celebrativo senza risparmio di effetti speciali, adatto al duplice festeggiamento. Il Galilei Consort è un ensemble di formazione molto recente (2015), guidato dal giovane Benjamin Chénier, che dedica la sua ricerca alla musica italiana del Seicento. Lo stile, un ibrido tra la grandeur francese e quella veneziana, è pertinente all’occasione. Chénier riesce a isolare i rari momenti meditativi, come la bellissima ciaccona del Crucifixus, offrendo loro spazi di pacatezza che si fanno apprezzare nel tripudio generale. Coro, solisti e strumentisti sono infallibili, soprattutto cornetti, tromboni e trombe, splendenti e inappuntabili e si fanno apprezzare in un’esecuzione che aggiunge un contributo importante alla discografia di Francesco Cavalli.
Daniela Goldoni