Tenore | Jonas Kaufmann |
Soprano | Pretty Yende |
Soprano | Anna Netrebko |
Soprano | Sonia Yoncheva |
Soprano | Malin Byström |
Soprano | Asmik Griogorian |
Soprano | Maria Agresta |
Direttore | Asher Fish |
Orchestra del Teatro Comunale di Bologna | |
La Bohème | O soave fanciulla |
Manon Lescaut | Tu? Tu? Amore? tu |
Tosca |
Mario Mario! Ah quegli occhi... |
La Fanciulla del West |
Mister Johnson, siete rimasto indietro... Quello che tacete |
Il Tabarro | O Luigi! |
Madama Butterfly |
Viene la sera Bimba dagli occhi pieni di malia Vogliatemi bene |
La Bohème | Che gelida manina |
Tosca | E lucevan le stelle |
Nel contesto di dilagante mediocrità proposto dalle celebrazioni del centenario pucciniano, il tributo che Jonas Kaufmann ha voluto offrire al Genio di Lucca, in questo album edito dalla Sony Classical, e dedicato ai più celebri duetti amorosi della sua produzione, finisce inevitabilmente col brillare di luce propria: sia per la curiosità che inevitabilmente deriva dalla possibilità di ascoltare il tenore tedesco accanto ai più celebrati soprani al momento in attività; sia perché, al netto dei difetti costantemente rilevati da certi esponenti della critica (per inciso: assai più magnanimi nel celebrare taluni pretesi fenomeni di casa nostra…), Kaufmann rimane uno dei pochi, autentici fuoriclasse del repertorio tenorile presenti nel panorama attuale.
Volendo sgombrare il campo da un dubbio, ci dobbiamo subito chiedere: vale la pena di acquistare “Puccini love affairs”? Forse no, se si cerca un tenore dalla vocalità torrenziale e dallo squillo argentino. Ma se l’obiettivo è quello di apprezzare ancora una volta un musicista raffinato, un cantante intelligentissimo nella gestione del suo strumento, un interprete sensibile e capace di rivestire ogni frase, ogni parola, ogni sillaba di sentimento ed emozione… beh, allora il prezzo del disco può essere versato senza indugio. Perché Kaufmann è tutto questo, e molto di più: è un tenore “pucciniano” nel vero senso del termine, un tenore che riesce, malgrado il peso di quasi trent’anni di onorata carriera, a cantare Puccini come si dovrebbe cantare Puccini. Con la testa, e col cuore.
Supportato dall’Orchestra del Teatro Comunale di Bologna ben diretta da Asher Fisch, nel corso dei vari brani di cui si compone l’album il tenore bavarese mette in mostra i vari “pezzi forti” del suo arsenale vocale: dal sapiente uso dei colori (memorabile il diminuendo di “disciogliea dai veli”, come la sfumatura di “nel bacio freme amor”), al robusto legato (le frasi “s’affisa intero-occhio all’amor soave” e “il sogno ch’io vorrei sempre sognar – fremon già nell’anima” sono eseguite in un unico fiato); dal fraseggio cesellato alla consapevole intensità dell’interpretazione (quanta enfasi ammanta il passaggio “non temo a vibrare il coltello – e con gocce di sangue, fabbricarti un gioiello”; e quanta bramosia repressa gronda dalle parole “con modi di scoiattolo i nodi allenta e scioglie…pensare che quel giocattolo è mia moglie…”). Il risultato è un Cavaradossi estatico, un Rodolfo ispirato, un Pinkerton diviso tra romanticismo e ossessione sessuale, un Des Grieux innamorato e disperato, un Luigi ardente e impetuoso, un Dick Johnson seduttivo.
Destandosi dal torpore figlio della dilagante mediocrità di cui sopra, dall’alto dei cieli questa volta Puccini avrà gradito il tributo.
Accanto al tenorissimo, si alternano, come poc’anzi accennato, cinque soprani-star, tra le quali giganteggiano Sonya Yoncheva - Tosca semplicemente perfetta per fascino timbrico, fraseggio e sensualità – Asmik Grigorian – Giorgetta ardente e lacerata – e soprattutto Maria Agresta, Cio Cio San intrisa dell’innocente candore della fanciulla illusa, rinnegata e felice. Pretty Yende si conferma eccellente Mimì nei passaggi più estatici di “O soave Fanciulla”; Malin Byström propone una Minnie svettante negli acuti di “Quello che tacete”, mentre, nel duettone di Manon Lescaut, la divina Anna Netrebko alterna momenti autenticamente paradisiaci (vedi il filato infinito di “Ah vien! Ah vien! Colle tue braccia stringi Manon che t’ama”) alla ormai consueta tendenza ad inchiostare centri e gravi.
Cinque soprani star per affiancare Kaufmann nel suo tributo a Puccini. Un Puccini finalmente cantato con la testa e col cuore.
Carlo Dore jr.