Baritono | Nicola Alaimo |
Baritono | Matteo Torcaso |
Baritono | Matteo Mancini |
Soprano | Ohola Smokolina |
Direttore | Giacomo Sagripanti |
Maestro del Coro | Lorenzo Fratini |
Orchestra e Coro del MAggio Musicale Fiorentino | |
Gemma di Vergy dall’Atto I, Scena 6 | “Qui un pugnale! Ah, nel cor mi suona un grido… Un fatal presentimento” |
Alahor in Granata dall’Atto I, Scena 1 | “Granata è questa…Ombra del padre mio” |
Parisina d’Este dall’Atto I, Scena 2 | “Che mai rechi?… Per veder su quel bel viso… Dall’Eridano si stende…” |
Marin Faliero dall’Atto I, Scene 2, 3 e 4 | “Oh! miei figli!… Era anch’io di quella schiera… Orgogliosi, scellerati…” |
Dom Sébastien dall’Atto III, secondo quadro, Scena 3 | “Sur le sable d’Afrique… ô Lisbonne, ô ma patrie…” |
Maria di Rohan dall’Atto III, Scene 4, 5 e 6 | “Partì: brev’ora… Bella e di sol vestita… Ogni mio bene in te sperai” |
Torquato Tasso Atto III (completo) | “Qual son…? Qual fui…? Perché dell’aure in sen” “Varcato è un lustro…! E un anno…! E un anno ancora…!” “Parlerà. Ne’ sogni miei” “Piangesti assai, Torquato” “Tomba che chiude esanime” |
Etichetta: Dynamic | |
Data di pubblicazione: 10 novembre 2024 | |
EAN: 8007144080426 | |
ASIN: B0DFQKN6Y9 | |
Supporto: 1 Cd |
Salutiamo con piacere la pubblicazione di questo nuovissimo CD dedicato a Donizetti e cantato superbamente da Nicola Alaimo, baritono palermitano che non ha certo bisogno di presentazioni ed è tra i massimi interpreti di Rossini (buffo e serio), Bellini, Donizetti, Verdi e Puccini. In questo CD si concentra su Donizetti, vero inventore del ruolo vocale del “baritono” che sarà sviluppato in seguito da Giuseppe Verdi. Già il bergamasco raggiunge la perfezione nel ruolo di Eustachio dell’Assedio di Calais, Enrico in Lucia di Lammermoor e nel brillante Dottor Malatesta del Don Pasquale. Paul Barroilhet, Domenico Cosselli, Antonio Tamburini, Giorgio Ronconi erano i baritoni di riferimento all’epoca di Donizetti.
Nicola Alaimo e Giacomo Sagripanti scelgono delle arie da opere di raro ascolto, rendendo prezioso questo CD. Già lo zio di Nicola Alaimo, Simone Alaimo, interpretò Alahor in Granata (a Siviglia) e Torquato Tasso. Il sangue dei fuoriclasse non mente! Zio e nipote percorrono la stessa strada con ottimi risultati.
L’opera giovanile proposta nel CD è Alahor in Granata scritta per il Teatro Carolino di Palermo (lo stesso che ospitò la seconda serie di recite de La gazzetta rossiniana): Donizetti aveva già affrontato il soggetto con Zoraida di Granata di recente riproposta a Wexford e a Bergamo (in due versioni differenti).
Nicola Alaimo si presenta in questa maestosa aria, una cavatina ad inizio dell’atto I, con uno strumento di velluto, ampio, sonoro e vibrante. Nella matura Gemma di Vergy è ancora più ravvisabile il legato delle ampie frasi: ogni parola viene soppesata fino a scaturire nella virile cabaletta. Tutti i brani sono eseguiti integralmente con le ripetizioni delle cabalette e l’intervento dove sono previsti di coro e pertichini. Così l’ampia aria tratta dalla Parisina d’Este diventa un brano complesso (si tratta dell’introduzione dell’opera). Il rammarico di Azzo è evidente nell’interpretazione di Alaimo e la cabaletta/stretta è imperniata su un tema già presente in Bianca d’Aquitania/Ugo Conte di Parigi opera che purtroppo ebbe poco successo a causa degli interventi della censura che stravolsero il libretto rendendo la trama inintelligibile. Azzo, tramite Alaimo, intona una melodia vigorosa e maschia coinvolgendo in un turbinio anche il saggio Ernesto e il Coro.
La parte di Israele nel Marin Faliero è magnifica, scritta per Antonio Tamburini, e Alaimo dà vigore a questa musica della piena maturità di Donizetti che si presentava a Parigi contemporaneamente a Bellini (I puritani e i cavalieri).
Spiace che in questo CD si sia utilizzato il testo censurato e non il testo originale molto più rivoluzionario. Vi presentiamo le differenze.
Testo originale
Israele
O patrizi scellerati, vili voi, superbi ingrati!
Non vi basta un giogo indegno, v'aggiungete la viltà.
Ah, se or tace il nostro sdegno, dello sdegno il dì verrà.
Coro
Son crudeli, son tiranni, tigri nate ai nostri danni.
Quest'ingiuria è iniqua, atroce... vien, contiamla alla città.
Vieni, parla: alla tua voce tutto il popol sorgerà.
Testo proposto in questo CD
Israele
Orgogliosi, scellerati, vili voi, superbi ingrati!
Non vi basta il modo indegno, v'aggiungete la viltà...
Ah, se or tace il nostro sdegno forse un dì proromperà!
[Qui ciascuno è fatto segno alla loro crudeltà.] versione più censurata ancora di quella cantata
Coro
[Maltrattarci, e taceremo!] Steno audace, ti vedremo...
quest'ingiuria è iniqua, atroce... vien, contiamla alla città.
Vieni, parla: alla tua voce Steno ognun disprezzerà.
Oltretutto chi ha redatto il booklet del CD ha stampato la versione originale del testo del coro (la prima che ho proposto) non rendendosi conto che il coro canta la seconda versione.
Se si fosse cantato il testo originale sia Israele che il coro avrebbero ancora di più, col canto, espresso la carica sovversiva presente in questa innovativa cabaletta.
A fine carriera nel 1843 Donizetti presenta a Parigi un grand-opéra moderno senza i relativi difetti di questo genere d'opera: inoltre la parte de poeta Camoёns è veramente innovativa, con un prosodiare libero e moderno. Qui Alaimo dà il meglio di sé grazie ad un ottimo francese (ricordiamo il suo Guillame Tell) e a frasi ben sostenute. La lunga aria tratta dalla Maria di Rohan anticipa ante litteram tutte le qualità del baritono verdiano. La versione viennese della Maria di Rohan è stringatissima e dura 1h 45m, tre atti molto condensati che solo successivamente verranno ampliati da Donizetti snaturando un poco il lavoro.
L’atto III del Torquato Tasso di Donizetti fu scritto appositamente per Giorgio Ronconi (nello stesso periodo e sempre per Roma venne scritto per lui Il furioso all’isola di San Domingo). Una grande Scena con coro che approfondisce la psiche di questo grande poeta, sull’orlo della follia e ormai presso alla gloria poiché laureato in Campidoglio. Nicola Alaimo scava letteralmente il personaggio, frase dopo frase: alcuni versi di Ferretti sono tratti da testi proprio del Tasso che parla quindi con la propria voce. Le numerose sezioni interne vengono sviluppate dal baritono con introspezione e la voce ha il colore del più puro bronzo con acuti facili e luminosi. Speriamo che Nicola Alaimo affronti presto sul palcoscenico l’intera opera.
Il direttore Giacomo Sagripanti fa un ottimo lavoro con l’orchestra del Maggio Musicale Fiorentino che suona in maniera precisa e con la giusta brillantezza. Compatto il Coro preparato da Lorenzo Fratini a cui si aggiungono in alcuni numeri Matteo Torcaso e Matteo Mancini, baritoni e il soprano Ohla Smokolina con i loro puntuali interventi.
Il booklet in italiano ed in inglese ha una interessante introduzione del musicologo Luca Zoppelli, vengono inoltre riportati tutti i testi delle arie proposte.
Un CD da avere, poiché la qualità della proposta è veramente alta e lo studio certosino di ogni brano ci regala sette gioielli donizettiani interpretati da uno dei baritoni più importanti al mondo dalla carriera internazionale.
Fabio Tranchida