L’ultima volta che incontrammo Giampaolo Bisanti era "in piega" verso l'Opernhaus di Zurigo; si trattava di ottobre 2015, quindi poco meno di due anni fa. Non solo, nel frattempo, è passata tanta acqua sotto i ponti ma il M° Bisanti ha diretto parecchie significative opere in grandi teatri ed in tempi recenti ha assunto un'importante carica artistica di cui ce ne parlerà direttamente con lui.
Partiamo immediatamente dalla tua nomina a Direttore Stabile del Teatro Petruzzelli di Bari. Una bella notizia per te ma, permettici, soprattutto per il teatro. Come è nato questo matrimonio?
La nomina a Bari è stata una notizia che mi ha fatto grandissimo piacere. Non avevo mai diretto, prima dello scorso Giugno 2016, in quel Teatro.
Mi chiamarono per dirigere una Turandot nel mese di Novembre ma poi, qualche mese prima, in Giugno appunto, ho sostituito un collega nella produzione di Tosca e lì ho fatto il mio debutto in quel magnifico Teatro.
Con l’Orchestra ed il Coro si è subito instaurato un buonissimo feeling e, grazie alla stima del Sovrintendente Massimo Biscardi, abbiamo deciso di “dedicarci” a coltivare al meglio le loro grandissime potenzialità.
Dopo l’ufficializzazione della nomina hai già avuto modo di rivedere e lavorare con l’orchestra?
Certo! Fin da subito, nonostante il mio calendario sia piuttosto complicato, abbiamo identificato dei periodi di studio e lavoro con l’Orchestra. Sono a Bari ogni volta che posso, anche solo per due o tre giorni ed organizziamo prove a sezioni e lavoro con l’intero organico per lavorare sull’amalgama e sul suono.
Come ti sembra che abbiano preso questa notizia gli orchestrali?
Questo bisognerebbe chiederlo a loro! Ma ho trovato uno spirito di vera collaborazione ed entusiasmo anche in giornate di duro studio e lavoro che abbiamo recentemente organizzato.
Quanto ti impegnerà annualmente questa carica?
Dirigerò due titoli operistici a Stagione e numerosi Concerti Sinfonici. In più, come dicevo, le sessioni di studio e lavoro con l’Orchestra ogni volta che posso materialmente essere a Bari per 48 ore di seguito.
Cosa ne pensi di questo teatro, della sua orchestra e delle maestranze che vi lavorano? Non voglio una risposta diplomatica ma vorrei sapere, da te che lavori anche molto all’estero, quali sono i punti di forza e quali invece le debolezze – se ne hai individuate - su cui pensi di poter lavorare per migliorare.
Io credo davvero che il Petruzzelli sia gestito in modo straordinario ed oculato da un Sovrintendente che riesce a conciliare le esigenze economiche con quelle di programmazione e che affronta e risolve i problemi con diplomazia, attenzione e uno sguardo sempre rivolto al futuro ed al bene della Fondazione.
Lo staff della direzione artistica, dell’area produzione e dell’amministrazione è composto da poche persone e tutte molto dedite allo svolgimento delle proprie funzioni con serenità ed entusiasmo.Si lavora in modo semplice, diretto ed attento.
È realmente una “oasi felice” in Italia e sono sicuro che lo rimarrà per lungo tempo ancora.
Quali sono i compiti di un Direttore Stabile? Parteciperai anche alla scelta dei titoli da mettere in scena?
Il mio principale scopo è quello di cercare di costruire un “suono” del Petruzzelli. Sto lavorando moltissimo con l’Orchestra in questa direzione. Creare un suono che identifichi e che sia peculiare di questa Istituzione, un lavoro lungo, difficile ma entusiasmante!
Sulla scelta dei titoli, dei cast e delle produzioni c’è un lavoro di equipe straordinario!
È questo un altro motivo di grande serenità. Il M° Biscardi non impone mai le sue decisioni artistiche senza discuterne con i suoi collaboratori e questo crea un’atmosfera di partecipazione e cooperazione che raramente è riscontrabile in altre Istituzioni.
Naturalmente le scelte sono sue alla fine ma non vengono mai prese scavalcando le altrui idee, i giusti confronti e le reciproche aspettative.
Puoi darci qualche anticipazione per il futuro di questo Teatro?
I titoli della Stagione 2018 sono già stati pubblicati, inaugureremo con Olandese Volante a cui seguiranno Trovatore, Andrea Chenier, Rigoletto, Tancredi e Traviata.
Un cartellone intelligente e serio. Uno sguardo verso un repertorio più “ricercato” affiancato ai titoli della grande tradizione italiana che il pubblico ama e riconosce più semplicemente.
È proprio questo che un Teatro dovrebbe fare!
Altre anticipazioni per il momento non mi è possibile farne ma una cosa a cui tengo moltissimo è che, finalmente, nelle prossime stagioni, il Petruzzelli viaggerà… e si farà conoscere ed apprezzare anche all’estero!
Invece per quel che concerne i tuoi impegni all’estero, sappiamo che recentemente hai debuttato a Parigi…
Si ho fatto un bellissimo Concerto dedicato a Verdi lo scorso mese al Théâtre des Champs-Élysées. È stato il mio debutto in Francia e sono molto felice del riscontro del pubblico.
Prossimamente quali saranno i tuoi impegni? Hai in programma nuovi debutti, sia in termini teatrali che di titoli che porterai in scena per la prima volta?
Nella prossima stagione debutterò nei Teatri di Liegi, Losanna ed alla mitica Staatsoper di Vienna! Sono molto emozionato e felice di questo e, come sempre, ce la metterò tutta!
Da un punto di vista di repertorio invece farò il mio debutto con Wagner, a Bari appunto con l’Olandese, e poi affronterò per la prima volta la Sonnambula ed I Capuleti e i Montecchi, due titoli che amo fin da bambino!
Nel corso di questa, per ora torrida estate, sarai sempre impegnato con il lavoro o riuscirai a farti qualche giretto piacevole e spensierato sulla tua Ducati?
Il tempo è sicuramente poco ma non posso rinunciare ai miei giretti in moto, il suono delle bielle, dei pistoni, della strada, del vento sul viso… è una vera “Sinfonia Desmo”!!!
Bene, allora grazie per questa chiacchierata. In bocca al lupo per i tuoi prossimi impegni e… alla prossima “piega”
Grazie a te! E come sempre un saluto a tutti i lettori e gli amici di OperaClick!
Danilo Boaretto