Bella e assolutamente condivisibile.


La messa in scena poteva essere una idea per la via di fuga attraverso le scale antincendio di un ospedale...psichiatrico
dove avrei rinchiuso il regista.

caro Martino è vero che il Doge era un burattino nelle mani del Consiglio dei Dieci ma nel XIV secolo la Serenissima era nel suo momento di massimo splendore economico e commerciale. In questo allestimento, a mio avviso, totalmente privo di idee si propongono colori e immagini totalmente errati che richiamano il brutto e la decadenza. Per qualche ragione la regia deve ignorare completamente la trama in cui si parla di passione amorosa, tradimento, delitti, congiure focalizzandosi unicamente sulla terza dimensione, ossia il doge burattino, la società priva di certezze e altre cose che, caso mai, dovrebbero essere un di più?Martino Badoéro di Sanval ha scritto: ↑23 nov 2020 16:01Lo spettacolo non ha convinto neanche me, sebbene scenicamente potesse comunicare qualcosa di interessante: la scena e le luci davano l'idea di un'ambientazione orwelliana, che a mio parere non stonava con la drammaturgia del libretto (dopotutto, il Doge è un burattino che cerca di ribellarsi allo strapotere dei Dieci e dei Quaranta).
Il problema secondo me è la riproposta di uno stilema registico sbagliato: già in Nabucco ricci/forte hanno lasciato fare tutta la regia (quando ce n'era una, dato che molte idee non sono state bene espresse) ai mimi, senza fidarsi dei solisti.
Spero che cambino approccio con la regia d'opera, perché sono sulla strada del non ritorno di Wilson e di Poda, con la riproposta allo stremo di idee artistiche note e arcinote che non cambiano di una virgola.
infatti questa domanda era rivolta alla regiaAlucard ha scritto: ↑23 nov 2020 17:16Però potrebbe anche mostrare il vero lato di una Venezia depravata e corrotta, seppur ricchissima e splendente. La vera faccia della medaglia. Io più che sulla scenografia, mi concentrerei sul nulla registico.
Poi possiamo comunque concordare sul fatto che fosse la tribuna metallica dell'anno scorso riciclata![]()
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Per qualche ragione la regia deve ignorare completamente la trama in cui si parla di passione amorosa, tradimento, delitti, congiure focalizzandosi unicamente sulla terza dimensione, ossia il doge burattino, la società priva di certezze e altre cose che, caso mai, dovrebbero essere un di più?
Non so se il teatro viene danneggiato a 360°, il covid mi pare basti e avanzi, certo è che se si deve far passare l'idea che il teatro lirico per dirsi vivo, nonostante la pandemia, debba mettere in scena un tale orrore meglio sarebbe rappresentare l'opera solo in concerto in attesa di tempi migliori.cabaletta64 ha scritto: ↑24 nov 2020 00:47Ce da sperare oltre a un ritorno normale in teatro, se e quando sarà, di non vedere....VEDERE....simili allestimenti scenici, almeno non buttiamo soldi per pagare questi personaggi dediti a fare del male all'opera, perché per me questo è danneggiare il teatro a 360°.
ti dirò, ovviamente ho sentito Pertusi dal vivo decine di volte e in questa occasione mi ha fatto decisamente una grande impressione. Mi è parso in possesso di una voce freschissima e, se possibile, addirittura maturata in meglio rispetto a qualche anno fa. Probabilmente la ripresa audio mandata in TV non ha reso al pari di ciò che hanno udito le mie orecchie in teatro. E ti assicuro che in questi ultimi anni non mi entusiasmo tanto facilmente. Sia detto ovviamente nel rispetto della tua opinionecabaletta64 ha scritto: ↑24 nov 2020 00:47Michele Pertusi, per quanto posso ricordare mi piacque di più nel 2003, qui lo trovo oltre che fisicamente (ma ci può stare) anche invecchiato vocalmente con un suono velato di opacità e una mancanza di squillo,