Al Costanzi va in scena Zaide, un mosaico di frammenti musicali di Mozart nella versione raccordata con splendidi testi di Italo Calvino, recitati da Remo Girone, che non solo guidano l’ascoltatore nella comprensione della trama ma anche ipotizzano moventi e conclusioni, e al termine fanno riflettere sulla bellezza benché compromessa e riadattata. Gatti si fa corifeo di tale bellezza: dalla buca salgono suggestioni dorate di Oriente, dove si intuiscono meriggi assolati, giardini lussureggianti, corti sfarzose, enigmi. La musica è a volte ripetitiva, eppure si starebbe ore a contemplarla, grazie allo smalto sonoro e a impercettibili rubati che la rendono sempre interessante. L’orchestra lo segue con buona precisione.
Sul palco mi hanno convinto specialmente la Zaide della Reiss, bella presenza e canto elegante, e Werba musicalissimo nei panni di Allazim. Gli altri comunque funzionali.
Merito di questa idea va senz’altro a Vick, che più di trent’anni fa coinvolse proprio Calvino per ricomporre il mosaico. Oggi immagina il teatro in fase di ristrutturazione, col palcoscenico nudo e invaso da strumenti per l’edilizia, dove fra le macerie si ritrova un forziere con questa partitura. Curata come sempre con lui la recitazione dei protagonisti, e poi diverse belle invenzioni come la legge del taglione per Gomatz con una sega elettrica, il bagno controluce di Zaide che si riveste poi del velo che ne schermava la vista.
Successo convinto alla prima.
Zaide all’Opera di Roma
- karalis
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Re: Zaide all’Opera di Roma
Più esattamente risale al 1981 quando - dall'allora festival di Musica nel chiostro di Batignano - il giovane Vick importò Zaide nel Chiostro dello Spedale degli Innocenti di Firenze dove lo vidi. Un'esperienza tra le più gratificanti della mia vita di spettatore.marco_ ha scritto: ↑19 ott 2020 06:52Merito di questa idea va senz’altro a Vick, che più di trent’anni fa coinvolse proprio Calvino per ricomporre il mosaico. Oggi immagina il teatro in fase di ristrutturazione, col palcoscenico nudo e invaso da strumenti per l’edilizia, dove fra le macerie si ritrova un forziere con questa partitura. Curata come sempre con lui la recitazione dei protagonisti, e poi diverse belle invenzioni come la legge del taglione per Gomatz con una sega elettrica, il bagno controluce di Zaide che si riveste poi del velo che ne schermava la vista.