paolo arreghini ha scritto:Qui si dà la Tosca di Puccini e il personaggio principale dell'operazione pare essere il regista.
Qui mi pare che questo sia parso solo a te, Paolo: dalle sole foto pubblicate all'inizio, in cui l'unico elemento "non conforme" sono gli abiti, ma non i gesti né gli arredi (ci sono il quadro, i candelabri e compagnia bella), hai decretato con audacissima sintesi che la regia è orribile, scatenando piú che logiche obiezioni altrui.
"Nel merito" (poiché è evidente che si tratti s'un'opera che molto poco si presta alla modifica delle situazioni sceniche), piú che una nuova sottolineatura (a mio parere poco significativa) dell'ambiguità di Spoletta, trovai interessante, mi sembra in uno spettacolo che vidi a Parma, l'incredulità nelle parole di Tosca che il regista fece subitaneamente accennare al volto di Cavaradossi prima della fucilazione, e il successivo sforzo per nasconderle quest'incredulità. Non avendo assistito a troppe
Tosche, non so se questa trovata sia frequente o insolita, ma per me resta unica.
Molto opportunamente, il maestro Armiliato ha ricordato qui sopra la regia carseniana di
Mefistofele come una delle sue piú celebri riuscite.
Anni fa mi capitò di vederla alla televisione. Fors'anche per la mia nota idiosincrasia al piccolo schermo, la trovai insignificante: tempo dopo, ne vidi la ripresa di Torino e la trovai del tutto splendida (non nego che in questo possa avermi aiutato la notevolissima direzione di Bartoletti). Lo scrivo solo per sottolineare che è sempre imprudente valutare la parte visiva d'uno spettacolo se non vedendolo
dinamicamente e, soprattutto, dal vivo: la registrazione delle immagini, che avviene con punti di vista sempre mutevoli e, in un certo senso, arbitrari, finisce per alterare il senso d'una messinscena, a mio parere, molto di piú di quanto solitamente avvenga trasmettendo o registrando il suono.