La forza del destino - Spettacolo Inaugurale 24/25 Teatro alla Scala

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mascherpa
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Re: La forza del destino - Spettacolo Inaugurale 24/25 Teatro alla Scala

Messaggio da mascherpa » 13 dic 2024 21:45

michele_gallo_55 ha scritto:
13 dic 2024 18:20
...le caratteristiche che tu indichi erano presenti anche nella prima versione dell'opera.
L'influsso di Manzoni è generlmente riconosciuto nella modifica apportata al quarto atto: non suicidio ma redenzione per Alvaro. Il resto da te citato è più o meno già presente nella trama del libro di Angel de Saavedra, che è vissuto nel XVIi sec.
Concordo pienamente nel vedere l'influsso manzoniano solo nel finale della seconda versione.

Angel de Saavedra Duque de Rivas non visse però nel secolo XVII (se cosí fosse stato, tra l'altro, avrebbe avuto serie difficoltà per riferirsi a una guerra del secondo terzo del XVIII...), ma ben addentro al XIX: era nato sul finire del precedente e fece in tempo a vedere, a Madrid, la prima Forza. Intorno al 1845 era ambasciatore spagnuolo a Napoli e, molto probabilmente Verdi, che in quell'anno era da quelle parti per l'Alzira, lo conobbe di persona (il Saavedra, dicono, teneva il salotto culturalmente piú vivace della città); e probabilmente conobbe allora anche la tragedia Don Álvaro o la fuerza del sino, scritta nel decennio precedente.

Un dato tanto indubbio quanto raramente considerato è che le parole del coro che aprono il grande concertato dopo l'assassinio di Duncano (Schiudi inferno tua bocca ed inghiotti, scritte dal Piave nel 1846 e non derivate da Shakespeare) sono prese esattamente da quelle che don Álvaro esclama nella tragedia del Saavedra prima di precipitarsi dalla rupe (¡Infierno, apre tu boca y trágame!), súbito dopo aver liquidato il Padre guardiano con un perentorio imbécil. Quindici anni dopo, quando Piave scrisse il libretto della prima Forza il ricalco non fu cosí letterale.

A me sembra quindi probabile che quando in una léttera del 1860 la Strepponi scrisse che per Pietroburgo Verdi stava pensando a una tragedia che conosceva da gran tempo, alludesse proprio alla Fuerza del sino.


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Re: La forza del destino - Spettacolo Inaugurale 24/25 Teatro alla Scala

Messaggio da michele_gallo_55 » 13 dic 2024 22:35

Preziosa precisazione e mio deplorevole errore
MGL

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mascherpa
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Re: La forza del destino - Spettacolo Inaugurale 24/25 Teatro alla Scala

Messaggio da mascherpa » 14 dic 2024 11:26

Errore interessante che però non inficiava in alcun modo il valore oggettivo dell'assunto.

Alla Forza del destino trovo s'addicano benissimo le parole scritte in tutt'altra occasione, da uno e per uno che non ebbero modo alcuno di conoscere né l'opera, né il drammone del Saavedra:


...eccentricità che unisce il tragico al comico, il piacevole al repulsivo, l'eroismo alla cialtroneria, il santo al burattino...


Non va nemmeno mai dimenticato che la scena che conclude il terz'atto della seconda versione non deriva dal Saavedra ma dal Wallensteins Lager di Schiller (come ben chiarito, mezzo secolo fa, da Virginia Cisotti, Schiller e il melodramma di Verdi): geniale riciclo, con una problematica chiusa in salsa mameli-novaro, d'una pagina marcatamente illuministica.

M'e capitato una sola volta (persi per distrazione il Gergiev scaligero del 2001) di sentire la scena dell'accampamento eseguita nella posizione che Verdi le aveva assegnato inizialmente, cioè a metà dell'atto, tra l'Urna fatale e il primo duello al quale seguivano un'aria e cabaletta pressoché ineseguibili, e in fin dei conti troppo simili a quelle del Trovatore, ma senza la stessa giustificazione drammaturgica.
Mi capitò una decina d'anni fa al teatro di Halle (quella di Händel, sulla Saale), con il testo del 1868 redistribuito come ho detto e con una regia che il Leo Muscato avrebbe fatto molto bene a studiarsi. C’era un bravo direttore portoghese (ossia non tedesco, che per Verdi va bene una volta su mille) ed è rimasta la Forza piú convincente che abbia mai visto in teatro (dal 1961 in poi, se non mi sbaglio).
Per il finale originario del terzo atto ci vorrebbero redivivi il Tamberlick, o forse un Alfredo Kraus disposto a sfasciarsi la voce, e questa fu a mio parere un'altra causa del riciclo della "digressione" a fine atto, con un esito, credo oggettivamente, del tutto infelice. Se dopo le frasi con le quali Alvaro decide per il convento non si fa l'intervallo, la scena dell'elemosina s'aggancia benissimo: come Kromy a seguire di botto Sandomir.

Opera, quindi, per me inafferrabile se non la si manomette. Ogni tanto (non sempre ... dipende da chi c'è sul podio...) penso addirittura che la si dovrebbe troncare prima della maestosa suasoria del Padre guardiano, ma poiché sono anche convinto che il suicidio di Alvaro sia musicalmente bruttarello, bisognerebbe forse decidersi a fare come finalmente si è capito (anche se non da tutti: sarebbe pretender troppo) di fare per la Turandot...
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Re: La forza del destino - Spettacolo Inaugurale 24/25 Teatro alla Scala

Messaggio da ZetaZeta » 14 dic 2024 12:47

Io penso che l'influenza di Manzoni in quest'opera non sia per analogia, ma per contrasto, nel senso che la redenzione e il lieto fine vengono rovesciati. Di Manzoni rimane la visione pessimistica della storia umana.
Comunque, al di là della tragedia 'romantica' cui è ispirata, per me rimane un'opera protoverista

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Re: La forza del destino - Spettacolo Inaugurale 24/25 Teatro alla Scala

Messaggio da Don Carlo » 14 dic 2024 13:45

Resta per me un mistero la venerazione di Verdi per quel bigotto baciapile del Manzoni.

ZetaZeta
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Re: La forza del destino - Spettacolo Inaugurale 24/25 Teatro alla Scala

Messaggio da ZetaZeta » 14 dic 2024 15:21

Don Carlo ha scritto:
14 dic 2024 13:45
Resta per me un mistero la venerazione di Verdi per quel bigotto baciapile del Manzoni.
Non è per nulla un mistero:
1) entrambi avevano un'idea pessimistica della natura umana e della storia
2) comunque lo si voglia vedere, Manzoni è stato un grande e se tutti oggi parliamo l'italiano lo dobbiamo a lui
3) purtroppo o per fortuna gli italiani sono sostanzialmente come li ha descritti nel suo romanzo

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Re: La forza del destino - Spettacolo Inaugurale 24/25 Teatro alla Scala

Messaggio da UltrasFolgoreVerano » 14 dic 2024 15:33

Don Carlo ha scritto:
14 dic 2024 13:45
Resta per me un mistero la venerazione di Verdi per quel bigotto baciapile del Manzoni.
:lol:

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Re: La forza del destino - Spettacolo Inaugurale 24/25 Teatro alla Scala

Messaggio da michele_gallo_55 » 14 dic 2024 17:52

Don Carlo ha scritto:
14 dic 2024 13:45
Resta per me un mistero la venerazione di Verdi per quel bigotto baciapile del Manzoni.
A me intriga molto il passaggio di Verdi da una conclusione totalmente pessimista, segnata dal suicidio di Alvaro e quindi dalla morte di tutti i protagonisti ad uno spiraglio di redenzione.
Certo è l'incontro con Manzoni in questo periodo ci sta proprio bene, sia fosse stato uno dei punti che hanno favorito questa maturazione oppure la conferma di una scelta già fatta. Poi, solo una scelta drammaturgica ? Posso immaginare i fiumi di inchiostro sull'argomento
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Don Carlo
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Re: La forza del destino - Spettacolo Inaugurale 24/25 Teatro alla Scala

Messaggio da Don Carlo » 14 dic 2024 21:18

Io trovo il secondo finale ancora piu' cupo e terribile. Alvaro solo con i suoi rimorsi.

ZetaZeta
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Re: La forza del destino - Spettacolo Inaugurale 24/25 Teatro alla Scala

Messaggio da ZetaZeta » 14 dic 2024 22:06

Don Carlo ha scritto:
14 dic 2024 21:18
Io trovo il secondo finale ancora piu' cupo e terribile. Alvaro solo con i suoi rimorsi.
Concordo. Il primo finale era sostanzialmente una bestemmia, ma il secondo è un'amara riflessione sull'universo.

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