Bohème a Montecarlo
- michele_gallo_55
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Bohème a Montecarlo
Un'altra pietra d'angolo nell'anno delle celebrazioni per Puccini, una Bohème con Anna e Yusif, completato da eccellente cast di comprimari: Marcello_Florian Sempey, per me superbo, Musette_Nino Machaidze, Colline_Giorgi Manoshvili.
Una Bohème cantata su fiati olimpionici, con fraseggi di grande limpidezza, come limpida è stata la voce dell'orchestra diretta da Marco Armiliato.
Espressività e sfumature, frammenti di sonorità vocale da afferrarsi ai braccioli per non cadere - al termine del secondo atto -, dolcezze e malinconie, il silenzio che entra eloquente nel finale. Per me un vero omaggio a Puccini.
Un omaggio, questa produzione, anche al Principe di Monaco, che assisterà a questa produzione la prossima settimana per il suo compleanno.
La regia di Jean-Luis Grinda mette assieme sobrietà ed eleganza, Mimì è alla fine una dolce grisette che si muove nello sfondo dei tetti di Parigi (grazie al cielo non è una tossica tra i bidoni della spazzatura o nessuna delle frequenti altre brutture di dubbia proprietà), la scena è sempre viva, il coro e quello di tantissimi bambini al secondo atto (ma quanti bambini ci sono a Montecarlo?) danno luce e dinamica al racconto.
Difficile poi non sovrapporre il "ci lascerem alla stagion dei fior" alle vicende personali di Anna e Yusif: sono stati teneri e toccanti, affiatati e affettuosi.
C'è stato questo 13 novembre anche chi, probabilmente, non ha gradito più di tanto i toni bronzo scuro del registro basso della signora Netrebko, di contrasto alla sonorità che si può attendere per la giovane Mimì, o le sue pochissime impercettibili sfocature di intonazione, funzionali comunque all'espressione, secondo il mio ascolto.
Fatto sta che al trionfo finale di applausi si è aggiunto per lei qualche solitario uccellatore fischiante (riporto la cosa per cronaca).
Nessuna ombra invece sul trionfo di Yusif Eyvazov, grazie alla sua naturale facilità agli acuti, sempre centrati, per il suo controllo dei fiati, per la recitazione degna di un attore di teatro di parola, per me la prima eccellenza di una serata ricca.
A proposito di ricchezze, mi si perdoni , se possibile, qualche volgarità su questioni contabili: posti di palco a circa 100 contro i 280 del Piermarini, pacheggio sotto il teatro a 0,7 contro i 3 di via Meda, succo di arancia a 4 contro gli 8 dei ridotti scaligeri. Mi vergogno ad accennarne, ma la cosa potrebbe (dovrebbe) far pensare almeno un poco.
Attendo con curiosità i prossimi tasselli delle celebrazioni, per esempio quello di settimana prossima alla Scala con le sue arie da camera e la voce di Mariangela Sicilia.
Viva sempre Maestro!
Una Bohème cantata su fiati olimpionici, con fraseggi di grande limpidezza, come limpida è stata la voce dell'orchestra diretta da Marco Armiliato.
Espressività e sfumature, frammenti di sonorità vocale da afferrarsi ai braccioli per non cadere - al termine del secondo atto -, dolcezze e malinconie, il silenzio che entra eloquente nel finale. Per me un vero omaggio a Puccini.
Un omaggio, questa produzione, anche al Principe di Monaco, che assisterà a questa produzione la prossima settimana per il suo compleanno.
La regia di Jean-Luis Grinda mette assieme sobrietà ed eleganza, Mimì è alla fine una dolce grisette che si muove nello sfondo dei tetti di Parigi (grazie al cielo non è una tossica tra i bidoni della spazzatura o nessuna delle frequenti altre brutture di dubbia proprietà), la scena è sempre viva, il coro e quello di tantissimi bambini al secondo atto (ma quanti bambini ci sono a Montecarlo?) danno luce e dinamica al racconto.
Difficile poi non sovrapporre il "ci lascerem alla stagion dei fior" alle vicende personali di Anna e Yusif: sono stati teneri e toccanti, affiatati e affettuosi.
C'è stato questo 13 novembre anche chi, probabilmente, non ha gradito più di tanto i toni bronzo scuro del registro basso della signora Netrebko, di contrasto alla sonorità che si può attendere per la giovane Mimì, o le sue pochissime impercettibili sfocature di intonazione, funzionali comunque all'espressione, secondo il mio ascolto.
Fatto sta che al trionfo finale di applausi si è aggiunto per lei qualche solitario uccellatore fischiante (riporto la cosa per cronaca).
Nessuna ombra invece sul trionfo di Yusif Eyvazov, grazie alla sua naturale facilità agli acuti, sempre centrati, per il suo controllo dei fiati, per la recitazione degna di un attore di teatro di parola, per me la prima eccellenza di una serata ricca.
A proposito di ricchezze, mi si perdoni , se possibile, qualche volgarità su questioni contabili: posti di palco a circa 100 contro i 280 del Piermarini, pacheggio sotto il teatro a 0,7 contro i 3 di via Meda, succo di arancia a 4 contro gli 8 dei ridotti scaligeri. Mi vergogno ad accennarne, ma la cosa potrebbe (dovrebbe) far pensare almeno un poco.
Attendo con curiosità i prossimi tasselli delle celebrazioni, per esempio quello di settimana prossima alla Scala con le sue arie da camera e la voce di Mariangela Sicilia.
Viva sempre Maestro!
Ultima modifica di michele_gallo_55 il 14 nov 2024 10:11, modificato 2 volte in totale.
MGL
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Re: Bohème a Montecarlo
Buongiorno,
ho assistito alla recita di domenica 10 novembre e confermo l'esito eccellente della rappresentazione monegasca.
Di lusso il cast schierato in tutti i ruoli, paradossalmente l'anello debole della compagnia è stata Anna, che da anni ci ha abituato a prestazioni assolute e di riferimento. Sarà che aveva passato tutta la notte a ballare al Buddha bar (e a postare storie su Instagram) ma nei primi due quadri mi è sembrata un po' svogliata, e donna troppo matura per Mimì. Poi nel terzo e quarto ha offerto una prestazione notevolissima, giocata sui pianissimi e i chiaroscuri, con tutto il carisma scenico e vocale che la contraddistingue. Innegabile che un anno passato a cantare Gioconde, Tosche, Turandot abbia lasciato il segno. Non è stato sufficiente cambiare la parrucca (come ha scritto lei stessa in un post) per passare da Abigaille a Mimì. Ed i lievi problemi di intonazioni non sono mancati neanche questa volta.
Trionfatore della serata è stato Yusif, che in Rodolfo ha trovato secondo me il suo ruolo più riuscito, dove alla spavalderia e sicurezza del registro acuto ha aggiunto un fraseggio ed una recitazione davvero da grande artista. La più bella manina sentita da me sentita dal vivo, dopo quella di Alagna di circa 30 anni fa. Come diceva Michele_gallo arte e vita sono sembrati sovrapporsi e comunque la sintonia in palcoscenico tra due ex coniugi è elettrizzante, e in questa Bohéme è stata davvero esemplare e paragonabile a quella che avevo avvertito a gennaio nell'Adriana L. dell'Opera Bastille, quando erano ancora una coppia affiatatissima.
Un vero lusso Sempey e Machaidze, ottimo Manoshvili applauditissimo nella zimarra.
Lo spettacolo di Grinda è stato molto bello, anche se le proiezioni a volte sembravano più Emily in Paris che la Parigi idealizzata da Puccini; unica caduta di gusto è stato il Marcellino (il figlio del pittore Marcello) che vive nella soffitta.
Notevole la direzione di Armiliato, che è riuscito a trovare un perfetto equilibrio tra buca e palcoscenico, con bellissimi colori ed intenzioni musicali.
La sala del Grimaldi forum, soldout da tempo, ha una acustica favolosa e piena visibilità, oltre a prezzi contenuti per spettacoli di questo livello.
un grande omaggio al grande Puccini
Michele
ho assistito alla recita di domenica 10 novembre e confermo l'esito eccellente della rappresentazione monegasca.
Di lusso il cast schierato in tutti i ruoli, paradossalmente l'anello debole della compagnia è stata Anna, che da anni ci ha abituato a prestazioni assolute e di riferimento. Sarà che aveva passato tutta la notte a ballare al Buddha bar (e a postare storie su Instagram) ma nei primi due quadri mi è sembrata un po' svogliata, e donna troppo matura per Mimì. Poi nel terzo e quarto ha offerto una prestazione notevolissima, giocata sui pianissimi e i chiaroscuri, con tutto il carisma scenico e vocale che la contraddistingue. Innegabile che un anno passato a cantare Gioconde, Tosche, Turandot abbia lasciato il segno. Non è stato sufficiente cambiare la parrucca (come ha scritto lei stessa in un post) per passare da Abigaille a Mimì. Ed i lievi problemi di intonazioni non sono mancati neanche questa volta.
Trionfatore della serata è stato Yusif, che in Rodolfo ha trovato secondo me il suo ruolo più riuscito, dove alla spavalderia e sicurezza del registro acuto ha aggiunto un fraseggio ed una recitazione davvero da grande artista. La più bella manina sentita da me sentita dal vivo, dopo quella di Alagna di circa 30 anni fa. Come diceva Michele_gallo arte e vita sono sembrati sovrapporsi e comunque la sintonia in palcoscenico tra due ex coniugi è elettrizzante, e in questa Bohéme è stata davvero esemplare e paragonabile a quella che avevo avvertito a gennaio nell'Adriana L. dell'Opera Bastille, quando erano ancora una coppia affiatatissima.
Un vero lusso Sempey e Machaidze, ottimo Manoshvili applauditissimo nella zimarra.
Lo spettacolo di Grinda è stato molto bello, anche se le proiezioni a volte sembravano più Emily in Paris che la Parigi idealizzata da Puccini; unica caduta di gusto è stato il Marcellino (il figlio del pittore Marcello) che vive nella soffitta.
Notevole la direzione di Armiliato, che è riuscito a trovare un perfetto equilibrio tra buca e palcoscenico, con bellissimi colori ed intenzioni musicali.
La sala del Grimaldi forum, soldout da tempo, ha una acustica favolosa e piena visibilità, oltre a prezzi contenuti per spettacoli di questo livello.
un grande omaggio al grande Puccini
Michele
- Merlin
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Re: Bohème a Montecarlo
Vediamo come si presenterà a Milano nelle prossime settimane per il nostro Sant'Ambroeus...Michele ing ha scritto: ↑14 nov 2024 09:39paradossalmente l'anello debole della compagnia è stata Anna, che da anni ci ha abituato a prestazioni assolute e di riferimento. Sarà che aveva passato tutta la notte a ballare al Buddha bar (e a postare storie su Instagram) ma nei primi due quadri mi è sembrata un po' svogliata, e donna troppo matura per Mimì. Poi nel terzo e quarto ha offerto una prestazione notevolissima, giocata sui pianissimi e i chiaroscuri, con tutto il carisma scenico e vocale che la contraddistingue. Innegabile che un anno passato a cantare Gioconde, Tosche, Turandot abbia lasciato il segno. Non è stato sufficiente cambiare la parrucca (come ha scritto lei stessa in un post) per passare da Abigaille a Mimì. Ed i lievi problemi di intonazioni non sono mancati neanche questa volta.
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Re: Bohème a Montecarlo
le Tosche Turandot e potrei aggiungere Macbeth Aida Forza Don Carlo Adriana sono diversi anni che vengono sciorinati senza problemi e senza segni particolari....come già detto alttre volte i problemi sono altri....Michele ing ha scritto: ↑14 nov 2024 09:39Innegabile che un anno passato a cantare Gioconde, Tosche, Turandot abbia lasciato il segno. Non è stato sufficiente cambiare la parrucca (come ha scritto lei stessa in un post) per passare da Abigaille a Mimì. Ed i lievi problemi di intonazioni non sono mancati neanche questa volta.
Michele
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Re: Bohème a Montecarlo
Avercene tanti di problemi di tal fatta.-
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Re: Bohème a Montecarlo
Ma basta BASTAAAAAAAA con ste prime scaligere trite e ritrite per accontentar i loggionisti, che oltre Verdi & company affini, non sanno valutare e giudicare.
Che sì abbi il coraggio di valutare altre proposte di estremo valore e proponendo cast innovativi, che non siano i soliti noti.
Ci vuole personalità e capacità di innovazione, che sentire il solito rassicurante ma anche noioso Verdi.
Che sì abbi il coraggio di valutare altre proposte di estremo valore e proponendo cast innovativi, che non siano i soliti noti.
Ci vuole personalità e capacità di innovazione, che sentire il solito rassicurante ma anche noioso Verdi.
Ultima modifica di UltrasFolgoreVerano il 14 nov 2024 15:06, modificato 1 volta in totale.
- michele_gallo_55
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Re: Bohème a Montecarlo
Sono proprio d'accordo.
P.s. è questo lo stile "Manga" di cui dicevi?
Farò delle prove..
P.s. è questo lo stile "Manga" di cui dicevi?
Farò delle prove..
MGL
- Merlin
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- Iscritto il: 18 lug 2011 16:20
Re: Bohème a Montecarlo
Senza andare agli estremi: un bel Parsifal? Io sogno un dittico straussiano Daphne+Friedenstag per 7 dicembre…
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- Messaggi: 1249
- Iscritto il: 17 lug 2003 15:50
Re: Bohème a Montecarlo
Parsifal fatto e visto nel 1991 avevo splendidi 24 anni e feci un poco di fatica.
Certo che manca da 33 anni, una follia. Sono molto sorpreso circa i costi di Montecarlo, non lo avrei mai mai pensato come non avrei mai pensato che Yusif potesse essere un buon Rodolfo. Lo dovevo sentire nei panni del poetucolo questa estate a Macerata ed ero tutto contento che diede forfait e fu sostituito da Borgioni egregiamente.
Armiliato lo trovo sempre molto alterno e sono lieto che abbia fatto bene.
PS: sono pieno di preconcetti.
Certo che manca da 33 anni, una follia. Sono molto sorpreso circa i costi di Montecarlo, non lo avrei mai mai pensato come non avrei mai pensato che Yusif potesse essere un buon Rodolfo. Lo dovevo sentire nei panni del poetucolo questa estate a Macerata ed ero tutto contento che diede forfait e fu sostituito da Borgioni egregiamente.
Armiliato lo trovo sempre molto alterno e sono lieto che abbia fatto bene.
PS: sono pieno di preconcetti.
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- Iscritto il: 07 dic 2014 13:32
Re: Bohème a Montecarlo
sono sufficienti quelli presenti....