ROF 2024 Ermione nella Storia con Mariotti, Erath ed il cast
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ROF 2024 Ermione nella Storia con Mariotti, Erath ed il cast
Non tocchero' terra per giorni. Venitemi a prendere, attualmente mi trovo in Paradiso. Nel Paradiso di Rossini
marco vizzardelli vielli
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Ultima modifica di daphnis il 10 ago 2024 14:32, modificato 2 volte in totale.
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Re: ROF 2024 Ermione nella Storia
Sto male marco vielli, il bianchello del Metauro mi stona alla grande quando sono da quelle parti.
- Lachmann
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Re: ROF 2024 Ermione nella Storia con Mariotti, Erath ed il cast
No scrivevo velocemente, in piedi in uscita dalla Vitifrigo fra la folla a caldo dall'iphone che fa quel che vuole lui! Specie con una mano emozionata e tremolante
marco vizzardelli vielli
Niente bianchello del Metauro ma, dopo l'opera, al pregevole Cafe' Journal sul mare mucillaginoso, luogo deputato per simpatia, una boccia di fresca Passerina bio ha accompagnato i passatelli caserecci al ragu di granchio, in compagnia di amici melomani tutti usciti in adrenalinico sconvolto entusiasmo dal meraviglioso spettacolo. E vi dico che Ermione ha fatto bere perfino gli astemi!
marco vizzardelli vielli
Niente bianchello del Metauro ma, dopo l'opera, al pregevole Cafe' Journal sul mare mucillaginoso, luogo deputato per simpatia, una boccia di fresca Passerina bio ha accompagnato i passatelli caserecci al ragu di granchio, in compagnia di amici melomani tutti usciti in adrenalinico sconvolto entusiasmo dal meraviglioso spettacolo. E vi dico che Ermione ha fatto bere perfino gli astemi!
Ultima modifica di daphnis il 10 ago 2024 14:33, modificato 9 volte in totale.
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Re: ROF 2024 Ermione nella Storia con Mariotti, Erath ed il cast
Dal giorno luminoso alla notte sconvolgente. Dallo humour musical-lessicale demenziale in nome dell’amore vincitore, all’esperimento musical teatrale sulla sconfitta dell’amore stritolato dall’odio e dal dolore. Da un travolgente, scintillante Equivoco Stravagante alla sgomentante dolorosa grandezza sperimentale di Ermione. In due sere al Rossini Opera Festival, nel nome del genio capace di esprimere il giorno e la notte, Gioacchino Rossini. E, con Ermione, nel segno di una produzione, totale e definitiva, quale lo spettacolo diretto da Michele Mariotti in assoluto connubio d’intenti con la regia di Johannes Erath ed un cast favoloso a comporre, un esito, appunto, definitivo, totale, epocale. Che definisce, in particolare, in Michele Mariotti, dopo i numerosi Guglielmo Tell, e Semiramide e Maometto II, il massimo interprete di oggi, ma probabilmente di sempre, del Rossini serio.
Ermione l’esperimento non capito nel suo tempo, Ermione il titolo-feticcio per i rossiniani di provata fede. Una definizione procede dall’altra ed è la fortuna dell’opera, perché la sua “imprendibilità” di esperimento senza tempo ne ha creato il mito. E’ unica. Talmente sconvolgente ascoltata oggi - così: all’intensità incandescente di tutta questa produzione, direzione canto scena - che si comprende come fosse culturalmente impossibile che venisse compresa quando fu eseguita la prima volta. E’ troppo “oltre”, rispetto a tutto quanto Rossini stesso. Ed è la sua forza. Uno sgomentante esperimento musicalteatrale sul dolore e sull’odio-amore espressi in gesti musicali senza tempo. Nessuna altra opera, di Rossini o altrui, arriva a tanto. Ermione “sta”, ci sbatte, ci sconvolge, ci lascia adrenalinici (quel pazzesco sovracuto conclusivo, una lama di dolore: immenso Juan Diego!) ma straniti. Ermione sta a sé e noi ne siamo sgomenti.
Michele Mariotti la esegue con l’orchestra Rai, di nuovo favolosa (la rivelazione del ROF 2024, qui e in Bianca e Falliero). In un tempo sospeso nel quale il dolore, l’odio e l’amore “galleggiano”, nel gesto incredibile del direttore pesarese, nello scorrere in sconvolgente profondità di pensiero musicale, di recitativi ed arie, nella risposta dell’orchestra e delle voci, nei gesti senza tempo e nei giochi di sguardi pregni di un male meditato, della pure sconvolgente regia, fra cabaret, lascivia ed eleganza, di Erath, che in una lapidaria ventina di righe sul programma di sala, ha spiegato ad hoc l’attualità amara di un amore inghiottito dall’odio. Tema eterno cui Mariotti, il regista e i gesti e le abnormi acrobazie vocali della compagnia di canto danno, in totale connubio, la definizione, come sospesa, di una violenza dell’anima che è senza tempo, universale.
Vi dico che Anastasia Bartoli (un uragano della sala saluta il suo spaventoso exploit del secondo atto) si consacra, come Ermione, artista immensa, in sontuosità vocale e forza di gesti (quella mano che medita sul male, appoggiata alle labbra). Che Victoria Yarovaya le fa da contraltare, Andromaca come attonita nel dolore. Che Enea Scala, Pirro, e Juan Diego Florez, Oreste, sono, in una distribuzione favolosa, l’uno il contraltare aspro dell’algida luminosità dell’altro: Scala inerpicandosi con spaventosa espressività nei su e giù di una tessitura ai limiti dell’umano; Florez in un canto-luce (quella lama finale, e il duetto da estasi musicale con Bartoli.Ermione!) che segna l’ennesimo culmine musicale d’una carriera incredibile, nella durata stessa d’una voce di questo genere. Juan Diego è un mito eterno e presente. E il resto del cast e il coro sono ad hoc.
Uno tsunami, un uragano di ovazioni, a piedi battuti per terra, epocale e senza tempo, cioè infinito quanto l'esecuzione, ha salutato Ermione. Aggiungo che sono uscito dalla Vitifrigo (non è bella ma l’opera vi si ascolta e si vede bene) con l’iphone immediatamente acceso sul sito del ROF, a riprenotare Ermione per martedì 13. Di nuovo in connubio, la sera prima, con il travolgente Equivoco in acrobazie di viaggio ripetuto Merano-Pesaro. Perché si vive una volta sola, e quando il giorno e la notte, l’Equivoco ed Ermione, hanno una tale bellezza, si vorrebbe passare all’infinito dall’uno all’altra. Grazie Pesaro 2024, Capitale della Cultura. E dell’opera. Sicuramente il ROF ha da affrontare problemi e necessità - che si coglie - d’un rinnovamento di impostazione (dopo aver praticato la filologia rossiniana in epoca abbadian-zeddiana, potrebbe avviarsi anche ad una filologia di prassi esecutiva, affiancando degnamente l’efficacia-rivelazione, ripetiamo, dell’Orchestra Rai che qui a Pesaro sta scrivendo una pagina nuova su se stessa). Certo è che, davanti ad un esito artistico quale questa epocale Ermione, viene sancita la necessità di far vivere, oggi e sempre, la dimensione immane e senza tempo, della musica e del teatro di Gioacchino Rossini.
marco vizzardelli
Ermione l’esperimento non capito nel suo tempo, Ermione il titolo-feticcio per i rossiniani di provata fede. Una definizione procede dall’altra ed è la fortuna dell’opera, perché la sua “imprendibilità” di esperimento senza tempo ne ha creato il mito. E’ unica. Talmente sconvolgente ascoltata oggi - così: all’intensità incandescente di tutta questa produzione, direzione canto scena - che si comprende come fosse culturalmente impossibile che venisse compresa quando fu eseguita la prima volta. E’ troppo “oltre”, rispetto a tutto quanto Rossini stesso. Ed è la sua forza. Uno sgomentante esperimento musicalteatrale sul dolore e sull’odio-amore espressi in gesti musicali senza tempo. Nessuna altra opera, di Rossini o altrui, arriva a tanto. Ermione “sta”, ci sbatte, ci sconvolge, ci lascia adrenalinici (quel pazzesco sovracuto conclusivo, una lama di dolore: immenso Juan Diego!) ma straniti. Ermione sta a sé e noi ne siamo sgomenti.
Michele Mariotti la esegue con l’orchestra Rai, di nuovo favolosa (la rivelazione del ROF 2024, qui e in Bianca e Falliero). In un tempo sospeso nel quale il dolore, l’odio e l’amore “galleggiano”, nel gesto incredibile del direttore pesarese, nello scorrere in sconvolgente profondità di pensiero musicale, di recitativi ed arie, nella risposta dell’orchestra e delle voci, nei gesti senza tempo e nei giochi di sguardi pregni di un male meditato, della pure sconvolgente regia, fra cabaret, lascivia ed eleganza, di Erath, che in una lapidaria ventina di righe sul programma di sala, ha spiegato ad hoc l’attualità amara di un amore inghiottito dall’odio. Tema eterno cui Mariotti, il regista e i gesti e le abnormi acrobazie vocali della compagnia di canto danno, in totale connubio, la definizione, come sospesa, di una violenza dell’anima che è senza tempo, universale.
Vi dico che Anastasia Bartoli (un uragano della sala saluta il suo spaventoso exploit del secondo atto) si consacra, come Ermione, artista immensa, in sontuosità vocale e forza di gesti (quella mano che medita sul male, appoggiata alle labbra). Che Victoria Yarovaya le fa da contraltare, Andromaca come attonita nel dolore. Che Enea Scala, Pirro, e Juan Diego Florez, Oreste, sono, in una distribuzione favolosa, l’uno il contraltare aspro dell’algida luminosità dell’altro: Scala inerpicandosi con spaventosa espressività nei su e giù di una tessitura ai limiti dell’umano; Florez in un canto-luce (quella lama finale, e il duetto da estasi musicale con Bartoli.Ermione!) che segna l’ennesimo culmine musicale d’una carriera incredibile, nella durata stessa d’una voce di questo genere. Juan Diego è un mito eterno e presente. E il resto del cast e il coro sono ad hoc.
Uno tsunami, un uragano di ovazioni, a piedi battuti per terra, epocale e senza tempo, cioè infinito quanto l'esecuzione, ha salutato Ermione. Aggiungo che sono uscito dalla Vitifrigo (non è bella ma l’opera vi si ascolta e si vede bene) con l’iphone immediatamente acceso sul sito del ROF, a riprenotare Ermione per martedì 13. Di nuovo in connubio, la sera prima, con il travolgente Equivoco in acrobazie di viaggio ripetuto Merano-Pesaro. Perché si vive una volta sola, e quando il giorno e la notte, l’Equivoco ed Ermione, hanno una tale bellezza, si vorrebbe passare all’infinito dall’uno all’altra. Grazie Pesaro 2024, Capitale della Cultura. E dell’opera. Sicuramente il ROF ha da affrontare problemi e necessità - che si coglie - d’un rinnovamento di impostazione (dopo aver praticato la filologia rossiniana in epoca abbadian-zeddiana, potrebbe avviarsi anche ad una filologia di prassi esecutiva, affiancando degnamente l’efficacia-rivelazione, ripetiamo, dell’Orchestra Rai che qui a Pesaro sta scrivendo una pagina nuova su se stessa). Certo è che, davanti ad un esito artistico quale questa epocale Ermione, viene sancita la necessità di far vivere, oggi e sempre, la dimensione immane e senza tempo, della musica e del teatro di Gioacchino Rossini.
marco vizzardelli
Ultima modifica di daphnis il 10 ago 2024 14:34, modificato 3 volte in totale.
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Re: ROF 2024 Ermione nella Storia con Mariotti, Erath ed il cast
Con L'Equivoco Stravagante Spotti-Caurier/Leiser-cast, ed Ermione Mariotti-Erath-cast, il ROF 2024 ci ricorda che l'esito totale musica-scena, qui attinto due volte di fila, è possibile quando le scelte artistiche sono mirate e il lavoro podio-regia-cantanti è solidale, creativo ed intelligente, tutti al servizio della musica con creatività, intelligenza e solidarietà. Si chiama cultura.
marco vizzardelli
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Ultima modifica di daphnis il 10 ago 2024 17:05, modificato 1 volta in totale.
- Marcheseducasiete
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Re: ROF 2024 Ermione nella Storia con Mariotti, Erath ed il cast
La sto ascoltando ora tramite RaiPlaySound, una mariniana meraviglia!
Tra l'altro, qualcuno sa come scaricare questi benedetti podcast dal sito Rai? Ve ne sarei eternamente grato
F
Tra l'altro, qualcuno sa come scaricare questi benedetti podcast dal sito Rai? Ve ne sarei eternamente grato
F
De nobis ipsis silemus: de re autem, quae agitur, petimus.
- mario
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Re: ROF 2024 Ermione nella Storia con Mariotti, Erath ed il cast
https://chromewebstore.google.com/detai ... jliaokphfkMarcheseducasiete ha scritto: ↑10 ago 2024 14:49La sto ascoltando ora tramite RaiPlaySound, una mariniana meraviglia!
Tra l'altro, qualcuno sa come scaricare questi benedetti podcast dal sito Rai? Ve ne sarei eternamente grato
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videodownloadplayer - che è un add on disponbile per chrome e firefox. Io l'opera da rai radioplay la scarico in formato audio (seleziono il formato di download)
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Re: ROF 2024 Ermione nella Storia con Mariotti, Erath ed il cast
Grazie Daphnis, anche io da Mariotti, dopo il Tell, non mi aspettavo di meno. E ho scommesso su Ermione.
Ci vediamo il 13 con una nutrita delegazione pratese.
Ci vediamo il 13 con una nutrita delegazione pratese.
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Re: ROF 2024 Ermione nella Storia con Mariotti, Erath ed il cast
Bene, a martedi
marco vizzardelli
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