A chi, come me, frequenta la Rete da moltissimi anni può succedere di fare incontri importanti: alcuni restano nel vago mondo del virtuale, altri si realizzano in modi diversi e più concreti.
Da quando, nell’ormai lontanissimo 2002 aprii il mio primo blog su Tiscali – scrivevo già sul Web, ma i blog erano il must have del momento – di incontri come quelli descritti ne ho fatti tanti. Sul Web, come nella vita, il tempo passa velocemente e lo scorrere della vita porta con sé gioie e dolori.
Oggi è un giorno di dolore.
Con un ritardo che non riesco a spiegarmi e che mi umilia, ho saputo solo ieri della morte, avvenuta il 13 settembre scorso, di Marina Garaventa, figlia del tenore Ottavio, che sul mio blog si firmava e commentava come Princy60 aka La Principessa sul pisello.
Già, commentava, oltre a lasciare spesso un semplice like alle mie recensioni o alle mie elucubrazioni sulla musica lirica e sinfonica ecc.
Quel commentava appena scritto nasconde un’enorme volontà, un grandioso eroismo civile e soprattutto un esempio per tutti noi. Non voglio entrare in particolari, ma chi volesse approfondire può farlo acquistando questo libro che Marina scrisse con l’aiuto di Emilia Tasso.
Io e Marina intrattenevamo anche una scarna corrispondenza privata e una volta mi chiese, con una gentilezza pari alla bellezza della sua persona, ti contribuire a diffondere questo comunicato anche attraverso OperaClick, oltre che tramite il mio blog. Un’altra ancora mi chiese di poter scrivere una forzatamente breve biografia del padre, Ottavio, che era mancato da poco.
Ma, soprattutto, in una mail che risale a tantissimi anni fa mi scrisse – e qui mi limito a parafrasare perché la citazione letterale mi sembrerebbe irrispettosa –
“tu fai quello che sarebbe piaciuto fare a me, il critico musicale. Ti invidio molto. Cerca di ricordare che dietro a ogni artista c’è sempre una persona che ha una vita anche fuori dal palcoscenico che può influire sul rendimento sul palco. Se ti attieni a questa piccola regoletta gli artisti ti vorranno bene anche quando sarai costretto a scriverne male.”
Da quando ho letto quella mail ho ripensato completamente al mio ruolo di critico musicale e spero di essere riuscito, nel mio piccolo, a essere non solo un critico ma soprattutto una persona migliore.
Ciao Marina, che la terra ti sia lieve.
Paolo Bullo